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Napoli: il castello del boss delle Cerimonie confiscato per abusivismo edilizio

Pubblicato il 16 Febbraio 2024

La Corte di Cassazione ha emesso ieri una sentenza che sancisce la confisca del “Castello delle Cerimonie”, noto come la “Sonrisa”, struttura diventata famosa per aver fatto da sfondo a “Il Boss delle cerimonie”, programma in onda su Real Tv dove si celebravano principalmente matrimoni, ma anche altre ricorrenze. La struttura sorge a Sant’Antonio Abate, paese in provincia di Napoli.

Castello confiscato per abusivismo edilizio

La Suprema Corte ha reso esecutiva la parte della sentenza relativa alla confisca e contemporaneamente ha anche decretato la prescrizione dei reati contestati agli indagati. La vicenda della Sonrisa risale al 2011, quando gli inquirenti contestarono una serie di reati in ambito di abusivismo edilizio che furono commessi, secondo le indagini, a partire dal 1979 su un’area che si estende oltre 40.000 metri quadri.

Nello specifico la confisca riguarda gli immobili e i terreni dove sorge la struttura, che saranno interamente acquisiti nel patrimonio immobiliare del Comune di Sant’Antonio Abate. Già con la sentenza del tribunale di Torre Annunziata, risalente al 2016, furono condannati ad una anno di reclusione (pena sospesa), Rita Greco, defunta moglie di Tobia Antonio Polese, alias il “Boss delle torte” morto anche lui nel 2016, e Agostino Polese, il fratello, che ricopriva il ruolo di amministratore della società.

La vicenda giudiziaria iniziò nel 2011 e secondo l’accusa la Sonrisa sarebbe stata costruita grazie ad una serie di abusi perpetrati dagli anni ’80 su un’area di oltre 40.000 metri quadrati.