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Napoli, Luca Piscopo muore dopo aver mangiato sushi: due indagati per omicidio

Pubblicato il 1 Dicembre, 2022

Luca Piscopo, studente liceale di 15 anni di Soccavo, quartiere di Napoli, è morto un anno fa dopo nove giorni di ricovero in ospedale. Il ragazzo si era sentito male, con febbre alta, diarrea e vomito, dopo aver mangiato sushi in un ristorante giapponese del Vomero, insieme ad alcune amiche.

I genitori del 15enne vogliono che venga fatta chiarezza. Luca era un ragazzo sano, nessuna patologia pregressa.

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Sulla tragedia ha indagato la Procura di Napoli, disponendo nei mesi scorsi l’autopsia e il sequestro preventivo del locale, e iscrivendo due nomi nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo: il titolare del ristorante, un cittadino cinese di 55 anni, e il medico di base che ha prescritto a Luca la terapia domiciliare dopo il malessere patito dal giovane (un antipiretico per la febbre e fermenti lattici per i disturbi intestinali, poi un antibiotico secondo i primi riscontri da confermare).

I titolari dell’inchiesta sono i pm Federica D’Amodio e Luigi Landolfi.

Il calvario per il 15enne si è iniziato il 23 novembre 2021, dopo che era andato a pranzo in un locale che offre la formula “all you can eat” a 14,99 euro.

Le tre amiche che hanno mangiato con lui avrebbero accusato i sintomi di un’intossicazione alimentare. Luca ha avuto la peggio, anche se le condizioni del ragazzo erano migliorate dopo una settimana. La febbre era scesa e la situazione sembrava in lento miglioramento.

Poi l’improvvisa ricaduta, fino all’epilogo tragico, con la morte avvenuta il 2 dicembre scorso.

L’avvocato Marianna Borrelli, che assiste i genitori del ragazzo deceduto, ha spiegato che

“Luca godeva di ottime condizioni di salute. Era uno sportivo e un salutista. Non intendiamo criminalizzare nessuno, ma vogliamo capire cosa è accaduto, cosa abbia stroncato la vita di un ragazzo nel fiore dei suoi anni”. 

Il medico legale che ha effettuato l’autopsia fa risalire la causa della morte ad una miocardite legata alla salmonellosi.

“Una severa malattia infiammatoria del muscolo cardiaco. Miocardite a genesi batterica, da salmonella, contratta a seguito di tossinfezione alimentare”, si legge nella relazione consegnata nei mesi scorsi ai legali della sua famiglia.

Il ristorante fu sequestrato: i Nas (nuclei antisofisticazioni e sanità dei carabinieri) trovarono al suo interno “alimenti privi di tracciabilità e ritenuti in cattivo stato di conservazione”.

Ora c’è da far chiarezza, dopo la chiusura delle indagini preliminari.

Oggi, in occasione del primo anniversario della scomparsa del ragazzo, è stata organizzata un’iniziativa in suo ricordo nel bosco di Capodimonte a Napoli, davanti all’albero, un leccio, che venne piantato in sua memoria.

Particolarmente toccanti sono le parole della lettera che è stata letta dai suoi compagni del liceo classico Pansini di Napoli nel corso dell’incontro davanti al “suo” albero: “La nostra classe senza di te è priva di un punto di riferimento, ed è proprio questo che eri per noi, un’ancora a cui aggrapparci nei momenti di smarrimento”.

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