Pubblicato il 29 Settembre, 2022
E’ la protesta dei panificatori di Napoli e della Campania organizzata oggi da Unipan Confcommercio Campania che ha visto scendere in piazza anche panificatori arrivati da altre regioni del Centro-Sud.
A decretare ”la morte” del settore il caro bollette di luce e gas ma anche l’aumento di tutte le materie prime a partire dalla farina e dall’olio: si teme che il prezzo del prodotto possa arrivare a sette-otto euro il chilo.
”Siamo stanchi, è un anno che siamo vittime della speculazione sulle bollette – denuncia Domenico Filosa, presidente dell’associazione di categoria – molti forni hanno già chiuso e quando molti altri chiuderanno allora la politica si dovrà assumere tutte le responsabilità non solo verso di noi e verso i nostri dipendenti, ma anche nei confronti della popolazione perchè quando viene a mancare il pane sulle tavole la storia ci insegna che ci sono le rivoluzioni”.
Mi trovo a #Napoli ed oggi mi sono ritrovata a riprendere (per caso) la protesta dei panificatori per il caro-bollette. E lo stato completamente assente. Vogliono affossare questo paese. Vogliono ucciderlo definitivamente !! #Rivoluzione @petergomezblog @DiegoFusaro pic.twitter.com/dBzqkGpZtT
— 𝕊𝕚𝕧𝕧𝕪 ❤️ Ⓥ𝑭𝒊𝒈𝒉𝒕𝒆𝒓 4 𝑨 𝑩𝒆𝒕𝒕𝒆𝒓🌏 (@Surfiniae) September 29, 2022
I panificatori denunciano incrementi di bollette di luce e gas tra il 700 e l’800 per cento, con bollette che sono passate da mille a 7-8mila euro nel mese di agosto.
”Oggi pane gratis, perchè domani forse il pane non ci sarà più” ha urlato un manifestante. ”Con queste bollette e questi rincari delle materie prime – ha spiegato Antonio Rescigno, panificatore di Pozzuoli – saremo costretti a portare il pane a un prezzo irraggiungibile per molta gente e il pane diventerà un bene di lusso”.