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Assalto alla Cgil, sit-in a Napoli: “Non ritorniamo agli anni bui. Mai più fascismi”

Si canta “Bella Ciao” mentre sventolano le bandiere del sindacato: “Non ritorniamo agli anni bui di un Italia che calpestava il mondo del lavoro” chiarisce, da Roma, il segretario generale Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci.

Pubblicato il 10 Ottobre, 2021

Napoli – Si canta “Bella Ciao” mentre sventolano le bandiere del sindacato: “Non ritorniamo agli anni bui di un Italia che calpestava il mondo del lavoro” chiarisce, da Roma, il segretario generale Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci.

La parola d’ordine, che campeggia all’esterno delle sedi sindacali da nord al sud del Paese, è “Mai più fascismi”. Camere del Lavoro aperte, da ieri sera, in tutta la regione Campania “a difesa dei valori della democrazia e del lavoro, contro ogni forma di squadrismo!”.

Dopo il vile attacco fascista di ieri pomeriggio, mascherato sotto la manifestazione dei “No Green Pass”, che ha devastato la sede della Cgil nazionale, le camere del lavoro regionali sono rimaste aperte in concomitanza con l’assemblea generale convocata d’urgenza nella capitale.

Così questa mattina, intorno alle 10, lavoratori, lavoratrici, delegati e anche semplici cittadini, insieme ai rappresentanti del mondo associazionistico e istituzionale si sono radunati all’esterno della sede partenopea della Cgil in via Toledo per ribadire che l’episodio di ieri pomeriggio è stato “un attacco al mondo del lavoro e alla democrazia del Paese, che evidentemente non ha fatto ancora i conti del passato. Chiediamo che venga applicata la legge Scelba e che queste organizzazioni vengano dichiarate illegali e sciolte”. Racconta dal sit-in napoletano, Giuseppe Metitiero, segretario organizzativo Cgil Napoli e Campania.

“Quello alla sede della Cgil di Roma – ha spiegato in serata il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci – è un attacco fascista premeditato di chi pensa di far ritornare questo paese 50 anni indietro, noi resisteremo perché il sindacato rappresenta il presidio democratico in questo Paese”.

Mentre restano tantissimi i messaggi di solidarietà arrivati in queste ore dal tutto il mondo del lavoro partenopeo. “Difendere i propri diritti – chiariscono gli operai della Whirlpool di Napoli Est, in lotta da tre anni contro la chiusura della fabbrica di lavatrici –  e manifestare sono espressioni massime della nostra democrazia, noi in 860 giorni di resistenza abbiamo manifestato ovunque, anche a Roma,  con fermezza con forza ma mai con violenza perché la lotta per I propri diritti racchiude anche la dignità di ogni individuo. Chi attacca le sedi sindacali, attacca tutti i lavoratori e la loro libertà di organizzarsi per essere più forti e far sentire la propria voce. Stigmatizzato in maniera ferma e inequivocabile l’assalto alla sede Nazionale della Cgil, un atto che offende e lede direttamente e indirettamente il diritto a manifestare dei lavoratori.I lavoratori della whirlpool oggi più di prima sono al fianco dei sindacati confederali e di tutti coloro che manifestano civilmente per difendere la democrazia e i diritti propri e degli altri”.

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