Pubblicato il 8 Maggio 2025
Contributo decisivo delle telecamere di sorveglianza
Napoli, 8 maggio. È arrivata una svolta importante nelle indagini sull’omicidio di Emanuele Durante, il giovane di 20 anni ucciso lo scorso 15 marzo nei pressi del Museo Archeologico Nazionale, in via Santa Teresa degli Scalzi. Durante era un lontano cugino di Annalisa Durante, la ragazza di 14 anni vittima innocente della camorra nel 2004 a Forcella.
Arrestato uno dei presunti responsabili
Dall’alba di oggi, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, su disposizione del GIP di Napoli. Le accuse coinvolgono più soggetti, ritenuti coinvolti a vario titolo e in concorso tra loro nell’omicidio del giovane.
Fondamentali le immagini delle videocamere
Un elemento chiave dell’inchiesta è stato il supporto delle telecamere di videosorveglianza, che hanno permesso di ricostruire con precisione le fasi precedenti e successive all’agguato. I filmati mostrano alcuni uomini in scooter intenti in un apparente sopralluogo sul luogo dell’omicidio.
La dinamica dell’agguato
Secondo la ricostruzione degli investigatori, la Smart nera parcheggiata era quella di Emanuele Durante. Poco dopo, due persone in scooter si sono avvicinate al veicolo, affiancandolo sul lato guidatore. Il passeggero ha sparato un colpo, ferendo gravemente il giovane, prima di darsi alla fuga insieme al complice.
L’auto fuori controllo
Dopo essere stato colpito, Durante ha tamponato la vettura che lo precedeva, perdendo progressivamente il controllo del mezzo. La Smart è quindi finita nella corsia opposta, segno della gravità delle ferite riportate.
L’arresto di oggi rappresenta un passo fondamentale verso la verità su un delitto che ha profondamente colpito l’opinione pubblica, riportando alla memoria un’altra tragica vicenda familiare legata alla violenza di strada.