Estradato dall’Albania, dove era fuggito per evitare la cattura, Bujar Sejdinaj, atterrato la scorsa notte a Fiumicino. Definito “lo zio” nell’inchiesta “Magma”, era uno degli intermediari tra la cosca Bellocco di Rosarno e alcuni trafficanti spagnoli che dovevano trattare il prezzo, al chilo, della cocaina da fare arrivare in Italia.
Arrestato a luglio, grazie a un mandato di arresto europeo, la Dda di Reggio Calabria è riuscita a farlo rientrare in Italia dove gli è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
L’inchiesta ha consentito di destrutturare la cosca Bellocco e le sue articolazioni extra regionali, traendo in arresto tutti i membri apicali del clan appartenente al “mandamento tirrenico” e operante nella piana di Gioia Tauro, in Emilia Romagna, in Lazio e in Lombardia. I Bellocco avevano grosse disponibilità finanziarie e importavano cocaina dal Sudamerica e in particolare dall’Argentina e dal Costarica.
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