Pubblicato il 18 Febbraio 2025
Aleggiano ancora molti dubbi sulla morte della bimba di 9 mesi di Acerra che sarebbe stata sbranata dal cane di famiglia, un pitbull, ritrovata in un lago di sangue nel letto di casa. Il padre 25enne, indagato per omicidio colposo, aveva dichiarato in un primo momento che la piccola era stata aggredita da un cane randagio, per poi cambiare versione riferendo che era stato il cane di famiglia, un pitbull di 25 kg che viveva con loro da 8 anni.
Neonata sbranata, quanti dubbi e sospetti
La vicenda continua però ad essere poco chiara e ci sono ancora molte domande senza risposta. Uno dei primi misteri riguarda il fatto che, come riferito da Tgcom24.com, non sarebbero state trovate tracce di DNA della bambina nella bocca del pitbull, Tyson. In casa c’era un altro meticcio, Laika, sul quale sono state trovate tracce di sangue, definite tecnicamente da “imbrattamento”, poiché forse l’animale si è strusciato sul corpicino della bimba.
Inoltre, come riferito dal Corriere della Sera, il padre della bimba sarebbe stato trovato positivo all’hashish, mentre gli altri test tossicologici sarebbero risultati negativi. Gli inquirenti hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza del rione Ice Snei di Acerra, dove si è consumata la tragedia, per capire se il padre si sia allontanato dall’abitazione anche se per pochi minuti. La madre della bimba invece stava lavorando in pizzeria.
La versione poco convincente del padre
Desta ancora molti sospetti la versione del 25enne, che ha detto di non essersi accorto di nulla poiché stava dormendo insieme alla figlia in attesa del rientro della madre. Ha dichiarato di non aver sentito né il pitbull, risultato privo di microchip, né le urla della bambina. In ospedale ha parlato di un’aggressione di un cane randagio, per poi cambiare versione dinanzi agli inquirenti ammettendo che era stato il pitbull ad aggredire la figlia. La madre ha riferito che Tyson non aveva mai dati segnali di aggressività, né nei confronti della piccola né di altre persone.
Versione che sarebbe stata smentita da alcuni residenti del rione Ice Snei, secondo i quali la scorsa estate Tyson aveva aggredito un altro cagnolino, anche se non risultano denunce. Tyson e l’altro cane Laika, regolarmente microchippato, saranno sottoposti a diversi esami per individuare eventuali tracce organiche della neonata e nel frattempo sono entrambi in custodia in un canile convenzionato con l’Asl Napoli 2 a Frattaminore.