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Il neonato è stato abbandonato in strada dalla mamma.

Neonato abbandonato in una busta in un cassonetto dei rifiuti: “Aveva ancora la placenta”

Pubblicato il 15 Gennaio, 2024

É vivo per miracolo Lorenzo, il nome dato al neonato ritrovato in un cassonetto dei rifiuti a Villanova Canavese, alle porte di Torino, chiuso in un sacchetto di plastica. Sarebbe sicuramente morto se non l’avesse trovato Paolo Laforet, operaio di etnia sinti insieme al figlio 15enne che ha sentito uno strano vagito. Era a terra, nudo, di fianco a un bidone dell’immondizia e l’intervento di Laforet è stato decisivo poiché il piccolo già stava andando in ipotermia.

Per questo motivo l’operaio vorrebbe dare il suo cognome al neonato, per il quale si cerca una sistemazione, ma intanto la Procura ha aperto un’inchiesta per tentato infanticidio. Due telecamere della zona potrebbero aver ripreso la scena. Paolo Ferrero, sindaco di Villanova Canavese, ha spiegato all’edizione torinese di Repubblica: “Forse è una giovane donna, magari minorenne. Chissà che disperazione deve aver provato. Il bimbo era in una busta rossa. Quando è stato trovato aveva i piedini che spuntavano”.

Indagine per infanticidio

Le indagini per tentato infanticidio sono partite in seguito alle condizioni in cui è stato trovato il neonato, segno evidente che la mamma ha voluto sbarazzarsi di lui, senza tener conto del fatto che con ogni probabilità sarebbe morto senza l’intervento fortuito i Laforet.

Giovanni Ligriesti, responsabile del nido dove attualmente si trova il bambino e della neonatologia dell’ospedale Ciriè, ha spiegato che il piccolo: “sta bene, è in condizioni per fortuna buone se non ottime. È un neonato che pesa tre chili 380 grammi, ed è lungo 51 centimetri: questo significa che con ogni probabilità è nato a termine. Ed è bellissimo”.

Le sue condizioni appena arrivato erano però piuttosto critiche, in quanto “aveva ancora la placenta attaccata. Questo ci fa ipotizzare che possa essere trascorsa un’ora, al massimo due, e anche il ritrovamento deve essere avvenuto molto velocemente rispetto a quando è stato abbandonato”.

Qual è il futuro di Lorenzo?

Ligriesti ha inoltre spiegato: “Sarà il tribunale a decidere il da farsi. Molto probabilmente Lorenzo resterà qui con noi sino a quando non sarà trovata la soluzione più adatta per lui. La cosa più probabile è l’adozione, oppure l’affidamento temporaneo, di solito a una famiglia o a una struttura: dipenderà da cosa deciderà il giudice”.

Nonostante gli inviti alle mamme in difficoltà a partorire in anonimato o a lasciare i neonati nelle culle della vita, come è successo nel caso di Enea a Milano mesi fa o di un altro neonato abbandonato a Bari nella culla della vita, succedono ancora situazioni del genere.

Come ha spiegato Ligriesti la madre “ha tempo dieci giorni per riconoscerlo. Altro non posso aggiungere perché, anche se cambiasse idea, ormai è una questione che riguarda esclusivamente il tribunale e non più noi”.

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