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Nesima, sospesa attività di un chiosco bar frequentato da pregiudicati

La Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione a un provvedimento emesso dal Questore di Catania, Giuseppe Bellassai

Pubblicato il 19 Gennaio 2024

La Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione a un provvedimento emesso dal Questore di Catania, Giuseppe Bellassai, che ha decretato la sospensione temporanea – ex art.100 T.U.L.P.S. – dell’attività di un chiosco bar ubicato nel quartiere Nesima, imponendo per 7 giorni la chiusura del locale.

Il provvedimento trae origine dall’esecuzione di specifici servizi di controllo degli esercizi pubblici della città, disposti dal Questore di Catania per monitorare l’esatta osservanza delle norme di settore e di quelle preposte alla tutela della sicurezza dei pubblici locali e dei lavoratori in essi impiegati e della salute dei consumatori, nonché le frequentazioni delle attività, ponendo particolare attenzione sulla presenza di pregiudicati.

Nel corso dei numerosi controlli eseguiti dalla Polizia di Stato, in particolare dagli agenti del Commissariato di Nesima, sono stati identificati diversi clienti con precedenti giudiziari e di polizia, anche per reati di particolare gravità ed allarme sociale.

Sulla base delle segnalazioni provenienti dal Commissariato di Nesima e al termine dell’istruttoria svolta dalla Divisione Polizia Amministrativa della Questura, che ha sviluppato ed analizzato i dati, le informazioni e gli accertamenti effettuati dai poliziotti, soprattutto in merito all’abituale frequentazione da parte di soggetti con precedenti di polizia, il Questore di Catania ha disposto la chiusura temporanea dell’attività.

L’art.100 T.U.L.P.S., infatti, consente al Questore la chiusura per un periodo determinato “di un esercizio (…) che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate”.

Il provvedimento previsto dall’art. 100 T.U.L.P.S rappresenta una garanzia per le attività economiche che rispettano le norme e ha lo scopo, da un lato di garantire l’ordine e la sicurezza dei cittadini e soprattutto le legittime aspirazioni a vivere in una comunità sicura, ove svolgere ordinatamente le proprie attività, dall’altro di dissuadere le persone ritenute pericolose dal frequentarli, privandoli di un luogo di abituale aggregazione.

Le verifiche agli esercizi pubblici proseguiranno al fine di garantire il pieno rispetto delle regole a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.