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Non ce l’ha fatta Patrizia Petrone, aggredita in una brutale rapina lo scorso luglio

Dopo 7 mesi di agonia si è spenta Patrizia Petrone, vittima di una rapina ad opera di due giovanissimi in via Salvator Rosa lo scorso luglio.

Pubblicato il 24 Febbraio, 2022

Non ce l’ha fatta Patrizia Petrone, titolare della Antica Pizzeria Gianni e Genny di salita Tarsia, che era stata vittima di una rapina consumatasi nella tarda serata del 17 luglio scorso in via Salvator Rosa. “Zia Patrizia”, come la chiamano tutti nel quartiere, era in sella ad uno scooter guidato dalla nipote, quando due giovanissimi si affiancarono al loro mezzo al fine di rubarlo. Patrizia Petrone cadendo sull’asfalto riportò ferite alla testa e fu ricoverata in condizioni gravissime prima al Cardarelli e poi all’Ospedale del Mare dove stamane è deceduta. I funerali saranno celebrati venerdì mattina alle 12.

In quell’occasione la Squadra Mobile di Napoli, tramite l’ascolto di testimoni, le immagini di videosorveglianza e gli accertamenti delle targhe individuarono i due giovani balordi, un 16enne ed un 19enne. Furono sequestrati anche il veicolo e l’arma usata per la rapina, rivelatasi una pistola replica priva di tappo rosso. Il 19enne fu portato a Poggioreale ed il 16enne nel centro di prima accoglienza ai Colli Aminei.

La figlia di Patrizia si rivolse al consigliere di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli e al conduttore radiofonico Gianni Simioli per esprimere il suo disappunto per la condanna lieve ai due balordi: “Ai magistrati avevamo chiesto giustizia e invece 7 anni sono una pena molto lieve. Noi purtroppo l’ergastolo lo stiamo già vivendo da quella maledetta data, ci hanno distrutto la vita”.

Sulla vicenda è intervenuto lo stesso Borrelli: “Patrizia Petrone non si è ripresa più da quella notte. La famiglia si era rivolta a noi per lanciare un grido di dolore e giustizia affinché la pena fosse proporzionata al reato commesso. Noi chiediamo il massimo della severità nel secondo grado di giudizio contro questi delinquenti che hanno rovinato la vita a una famiglia di persone lavoratrici e oneste.

7 anni sono troppo pochi per la vita di una persona. Non ci arrendiamo all’idea che la mobilitazione e la comprensione avvenga sempre a favore dei criminali, dei delinquenti e dei violenti come avverrà sabato prossimo quando ci sarà una manifestazione pubblica a favore dei baby rapinatori e contro le forze dell’ordine.

Noi siamo dalla parte delle vittime e lo gridiamo assieme a questa famiglia con tutta la nostra forza. Purtroppo una parte significativa della città guarda con simpatia e solidarietà ai delinquenti a cui vengono dedicati murales abusivi, canzoni dei neomelodici, altarini illegali e addirittura cortei. Degli innocenti e delle vittime purtroppo se ne occupano in pochi, cadono quasi tutti nel dimenticatoio”.

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