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Non è Denise: test del Dna negativo ma, come si è arrivati alla ragazza bosniaca?

La rivelazione del test sulla ragazza bosniaca era stata fatta dalla trasmissione ‘Quarto grado’

Pubblicato il 5 Marzo, 2023

La rivelazione del test sulla ragazza bosniaca era stata fatta dalla trasmissione ‘Quarto grado’. I genitori di Denise Pipitone: “Non possiamo permetterci illusioni dolorose”

La comparazione del Dna della ragazza bosniaca con quello di Denise Pipitone, la bambina scomparsa il 1 settembre del 2004 a Mazara del Vallo, ha dato esito negativo. Gli accertamenti genetici sono stati disposti dal procuratore di Marsala Fernando Asaro e dal pm Roberto Piscitello.

“Sono Denisa sono di Tuzla in Bosnia e il 10 torno lì a trovare mia madre, i miei genitori sono di là io non sono italiana”. Prima ancora che il risultato del Dna facesse chiarezza sulla sua vera identità, Denisa Beganovic ha spiegato ai giornalisti che non è lei Denise Pipitone e di sapere esattamente chi sono i suoi genitori.

Come si era arrivati alla ragazza bosniaca

L’inchiesta è partita dalla segnalazione dei carabinieri della stazione romana di Talenti; i militari avevano raccolto le indicazioni dei vicini di casa della bosniaca Denisa Beganovic, che si erano incuriositi per il nome, che richiamava quello di Denise, e per la sua somiglianza, da loro riscontrata, con la bambina. Così, la segnalazione dei carabinieri è stata trasmessa alla Procura di Marsala che ha chiesto ai militari di acquisire, col consenso della giovane, il Dna per una comparazione con quello della bambina scomparsa.

“Siamo stati informati ieri sera per mezzo dei vari messaggi che ci sono pervenuti. Non eravamo a conoscenza di nulla. Rimaniamo in attesa di eventuali notizie concrete, sempre con i piedi a terra. Non possiamo permetterci illusioni dolorose”. E’ quanto hanno scritto sul loro profilo social Piera Maggio e Pietro Pulizzi, genitori di Denise Pipitone, la bambina scomparsa il 1 settembre 2004 a Mazara del Vallo.

Sono fughe di notizie che colpiscono al cuore una madre e un padre in attesa. E queste cose non dovrebbero accadere”. Lo ha detto all’ANSA l’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio e Pietro Pulizzi.

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