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L’accusa choc di una nuotatrice 15enne all’allenatore: “Violentata in hotel”

Pubblicato il 22 Settembre, 2022

Una brutta storia di violenza sessuale giunge dal mondo dello sport, in particolare dal mondo del nuoto, dove una giovane nuotatrice ha raccontato di aver subito abusi da una delle persone più vicine a lei e della quale si fidava maggiormente: il suo allenatore.

La ragazza, oggi 15enne e 14enne all’epoca dei fatti, supportata da uno psicologo avrebbe raccontato ai magistrati la violenza subita in una camera d’albergo a Roma durante una trasferta da parte del suo ex istruttore, accusato di violenza sessuale aggravata.

Il racconto choc della giovane nuotatrice: “Attirata in camera d’albergo per violentarmi”

Secondo quanto riferito da Il Messaggero, la ragazza era in trasferta a Roma per competere in una gara nazionale di nuoto, giunta dal Friuli Venezia Giulia con la sua squadra di Udine.

“Stavo chiacchierando con alcuni compagni di squadra nel corridoio – racconta la ragazza – quando all’improvviso lui è uscio dalla sua stanza e mi ha detto che doveva parlarmi. Pensavo che mi voleva parlare della gara e che voleva darmi dei consigli”.

In realtà, secondo le parole della minorenne, sarebbe stata solo una scusa per ritrovarsi solo in camera con lei. Dopo qualche accenno alla gara infatti l’allenatore avrebbe fatto domande sempre più intime, fino a tentare di spogliarla e di infilarle le mani sotto i vestiti.

A quel punto la ragazza si è liberata ed è scappata in lacrime nella sua stanza, confessando subito il tentativo di violenza subito ai genitori, che a loro volta hanno sporto denuncia contro l’uomo.

La versione totalmente opposta dell’allenatore

La versione della 15enne però è molto diversa da quella dell’allenatore, che invece sostiene di non aver assolutamente toccato la ragazzina.

L’uomo, secondo i suoi legali, avrebbe rimproverato l’atleta che stava facendo troppo chiasso nelle stanze dell’albergo e addirittura stava pensando di metterla fuori squadra perché non si impegnava abbastanza durante gli allenamenti.

Al momento l’allenatore continua a svolgere la sua professione in Friuli e sarà la magistratura a fare chiarezza sulla vicenda e stabilire a quale delle due versioni credere.

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