Pubblicato il 19 Luglio 2020
Genova – Ci siamo: il nuovo ponte di Genova è quasi finito e pronto al collaudo.
Inizia domenica mattina alle 10 la procedura delle prove di collaudo statico che, definite da Anas, Rina e PerGenova, daranno il certificato di collaudo, e quindi il via libera al nuovo Ponte di Genova. Già da oggi si è proceduto al carico e alla pesatura degli autoarticolati che si muoveranno in diversi modi sul ponte per testarne assestamento, capacità di torsione e di carico. Gli autoarticolati saranno riempiti di inerti: ciascuno dei mezzi deve pesare dalle 40 alle 50 tonnellate. E saranno tutti pronti entro le 10 di domani per iniziare i test, in collegamento con la control room dove i tecnici visioneranno lo stato delle prove e procederanno alla interpretazione dei dati.
Nuovo ponte di Genova: la verifica del carico
Un’unità operativa specifica di ingegneri di ANAS – in coordinamento con la squadra di Direzione Lavori di RINA – si occuperà della verifica del carico.
La ‘fase zero’ delle prove prevede un primo transito in ‘formazione serrata’ dei tir (un peso di circa 25 mila tonnellate) a marcia lenta per permettere l’assestamento strutturale dell’impalcato. Poi, alcuni mezzi percorreranno, sempre a marcia lenta, la carreggiata nord e poi, a seguire, la carreggiata sud per testare la capacità di ‘torsione’ dell’impalcato stesso. Infine è prevista la prova di frenatura; alcuni mezzi ‘pianteranno’ i freni contemporaneamente in un punto definito per testare la capacità del ponte di sopportare grandi pesi in ‘orizzontale’.
Nuovo ponte di Genova: dalla fase zero al certificato di collaudo
Terminata la fase zero, si passa alle altre tre fasi che vedranno svolgersi le prove statiche: alcuni dei tir si posizioneranno in porzioni prefissate dell’impalcato per determinare specifiche sollecitazioni: il carico verrà aumentato gradatamente. Solo sulla campata da 100 metri saranno collocati tutti insieme.
Una volta completati i test – i tecnici hanno a disposizione circa 6 giorni per completarli – i dati saranno elaborati da Anas e Rina, ente certificatore. A quel punto, se il nuovo Ponte di Genova avrà superato tutti i test, avrà il suo certificato di collaudo e sarà dichiarato pronto.
Il collaudo della nuova imponente struttura – progettata da Renzo Piano -partirà non appena saranno completate le operazioni di asfaltatura, il montaggio delle barriere laterali e dei pannelli solari. Dopo le spettacolari operazioni di collaudo partirà la posa dell’ultimo spessore di asfalto, indicato come «strato di usura» e, a quel punto, il nuovo viadotto sarà quindi concluso con la segnaletica stradale.
Ponte di Genova: le polemiche sui limiti di velocità
Intanto, nessuna polemica, non tra i tecnici di PerGenova, per la notizia che il ponte potrebbe essere fuori norma per un più ristretto raggio della curva verso Savona che impone una diminuzione della velocità di circa 10 km rispetto alla curva originale. Il nuovo Ponte di Genova ”è assolutamente a norma. Cambia la velocità di progetto su una curva perché il ponte è stato realizzato con ‘spalle’ preesistenti”, ‘spalle’ e cioè innesti del tracciato che viene ricongiunto dal ponte “che esistevano già”. Il problema dei limiti di velocità, che sulla nuova struttura si abbasseranno a 80 km/h verso Genova e a 70 verso Savona contro i 90 consentiti sul Morandi era già conosciuto dai tecnici di PerGenova, il consorzio che a tempo di record ha ricostruito il viadotto sul Polcevera. Ma era un problema “irrisolvibile – dicono – se volevamo rispettare i tempi di consegna e soprattutto considerati i ‘punti di vincolo’. Quando è stato realizzato il Morandi, 60 anni fa, erano diverse le tipologie e le velocità dei veicoli. Inoltre, proprio sotto quei punti c’erano delle ‘interferenze’ impossibili da eliminare. Se oggi rifaccio quelle curve, la velocità di progetto dev’essere per forza minore. Diciamo dunque che la velocità di progetto imposta è figlia del tracciato”.