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Obbligo vaccinale lavoratori, Ugl Catania: “Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni”

L’estensione dell’obbligo vaccinale per tutti mette in allarme i vertici dell’Ugl.

Pubblicato il 17 Settembre, 2021

Mentre il governo nazionale si accinge a varare il nuovo decreto legge per l’obbligo del green pass, esteso a tutti i lavoratori del settore pubblico e privato, scoppia il caso di coloro che si trovano nel limbo poiché al momento non hanno la possibilità di vaccinarsi e sarebbero costretti, loro malgrado a doversi fare ogni due giorni il tampone a pagamento per ottenere il Green pass.

A sollevare la questione è la Ugl di Catania, con il segretario territoriale Giovanni Musumeci che fa notare come ancora nessuno si sia preso carico di questa serie di casistiche particolari che interessano decine di cittadini.

Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di diversi lavoratori – afferma Musumeci – che si trovano in questo stato paradossale e si sentono abbandonati a loro stessi, considerato che per loro non è stato previsto alcun tipo di procedimento. Si tratta di persone che hanno avuto il Covid da diversi mesi e non hanno Certificato verde, però si trovano con un titolo anticorpale il cui livello è in una via di mezzo tra la non idoneità alla vaccinazione e la necessità di procedere quantomeno ad una dose. Motivo per cui nessun medico preposto si assume la responsabilità di prendere una decisione. Lo stesso vale per coloro i quali sono affetti da patologie che, al momento, non permettono l’inoculazione del vaccino a cominciare dai problemi cardiaci. Sono quindi soggetti che vorrebbero vaccinarsi, però non possono e, per di più, non c’è una direttiva che formalmente li esenta temporaneamente attraverso magari una certificazione. Sono notizie che gli interessati hanno ricevuto dopo aver girato in lungo e largo alla ricerca di ragguagli, senza che alcuno potesse fornire la giusta risposta visto il vuoto di norme e disposizioni in materia. Neanche recandosi agli hub vaccinali hanno avuto riscontro, considerato che i medici (giustamente) senza alcuna direttiva non si assumono la responsabilità di decidere su queste situazioni limite. Oltre al danno, involontario, anche la beffa dei tamponi che dovranno non solo subire ma anche pagare per recarsi nei luoghi dove è già richiesto e dove sarà indispensabile il Green pass, visto che non hanno alcuna attestazione di esenzione. Lanciamo dunque un appello alle istituzioni di ogni ordine e grado a interessarsi della questione, perché non è affatto normale che in Italia le disposizioni prima si attuano e poi si pensa a come devono essere messe in pratica. Chiediamo, nello specifico, che sia attivato nell’ambito dell’area metropolitana uno sportello informativo dedicato, che possa diventare un vero punto di riferimento sull’argomento. Bisogna pertanto fare in fretta per tutelare questi cittadini che chiedono fortemente una risposta urgente al loro disagio“.

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