Occasione per gli appassionati di arte delle Situle. La nuova situla di Montebelluna: la difesa dei confini

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2.7.2021 – Gli appassionati di Arte delle situle dei Veneti antichi avranno presto nuove soddisfazioni. Martedì 6 luglio, alle 21.00, nel giardino del Museo Civico di Montebelluna Giovanna Gambacurta, nota esperta dell’antica civiltà veneta, presenterà la nuova situla in bronzo decorata proveniente da una ricca sepoltura della necropoli preromana di Posmon.

Si tratta di un’anteprima assoluta riservata alla cittadina di Montebelluna, dal momento che la nuova situla è ancora inedita e non esposta al pubblico. Con questa scoperta le situle diventano tre, forse quattro, considerando l’esemplare esposto a Montebelluna dal 2014 e gli esemplari conservati ai Musei Civici di Treviso. Montebelluna diventa così il centro che ha restituito più situle dopo Este. Lo studio dei resti antropologici cremati rinvenuti dentro la situla, di fatto un vaso ossuario, è reso possibile grazie ad un finanziamento Art Bonus su progettazione del Comune di Montebelluna.

“La difesa dei confini”, il titolo che Giovanna Gambacurta ha voluto dare alla sua conferenza, evoca una storia del tutto nuova rispetto a quella raccontata dalla situla nella sezione archeologica del Museo Civico; una storia che ascolteremo sotto le stelle nel giardino del Museo grazie a questa iniziativa in collaborazione con la Soprintendenza ABAP-VE-MET.

Iniziativa su prenotazione: 0423 300465, info@museomontebelluna.it

Martedì 6 luglio, ore 21.00

Museo di Storia Naturale e Archeologia

Via Piave 51 – 32044 Montebelluna (TV)

La situla

La situla (dal latino situla cioè “secchia”) è un vaso potorio metallico, più raramente in terracotta, utilizzato da molte antiche civiltà mediterranee, soprattutto in ambito cerimoniale. Ha forma cilindrica o di tronco di cono rovesciato, con la parte stretta in basso, spalla arrotondata oppure a spigolo, fondo piatto o arrotondato. Poteva essere con o senza manico.

Le situle erano diffuse nell’età del ferro e fanno parte della produzione artistica di popolazioni come VenetiEtruschiCelti e Germani. Le raffigurazioni di alcuni vasi etruschi ne chiariscono l’utilizzo come secchio per attingere acqua dai pozzi, contenitore di acqua o sangue in ambito religioso oppure come vaso per libagioni contenente, oltre all’acqua, vino o latte. In genere erano ornate con stili geometrici e più raramente con scene di vita quotidiana.

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Redazione Treviso 1

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