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Olio pugliese, Coldiretti denuncia: “Rincari del 15%”

Pubblicato il 7 Febbraio, 2022

Questo inizio di 2022, purtroppo, registra un aumento dei costi di alcuni prodotti fondamentali per la vita di tutti i giorni. L’olio pugliese, tra questi, non fa di certo eccezione. Non solo le bollette, quindi, quelle del gas tra tutte. È pari al 15%, infatti, il rincaro dei costi medi di produzione per il settore olivicolo pugliese. Questo almeno secondo quanto denunciato da Coldiretti Puglia che ha evidenziato come, a fronte di una crescita dei costi, si registra la giacenza all’interno dei magazzini di 13mila tonnellate di olio estero. La produzione agricola e alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno dei consumi totali, con i rincari dell’energia – sottolinea Coldiretti – che hanno un impatto devastante sulla filiera.

Rincaro olio pugliese, le dichiarazioni di Coldiretti

Assieme al carburante, a incidere sulle produzioni sono il costo dell’energia e i rincari di vetro (+15%), di carta per le etichette (+70%), di imbottigliamento, confezionamento e trasporti. Secondo Coldiretti Puglia: “serve una ulteriore stretta sui controlli, per stoppare le pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali”. Il settore, secondo l’associazione “è già costretto a subire l’aumento di costi di produzione, proprio quando sotto la spinta salutista determinata dall’emergenza Covid i consumi di olio pugliese nelle famiglie sono in crescita sull’onda del successo della dieta mediterranea”. “Serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentareconclude Coldiretti Pugliacon accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare le aziende agricole e tutelare i consumatori”.

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