Nella notte tra il 31 Maggio e l’1 Giugno, gli agenti della Squadra Mobile di Palermo hanno fermato tre uomini con l’accusa di omicidio. I tre sono imparentati tra loro Matteo Romano, il fratello Domenico Romano, e il nipote Giovanni Battista Romano, figlio di Domenico.
Si tratterebbe degli esecutori dell’omicidio di Emanuele Burgio, figlio del mafioso Filippo Burgio, attualmente in carcere, morto nella notte tra Domenica e Lunedì a seguito dei colpi di pistola sparatigli contro nel quartiere della Vucciria.
Le prime risultanze investigative della Polizia ricostruiscono l’omicidio del giovane come l’estremo epilogo di un banale screzio, pare legato a un diverbio stradale. sorto appena poco tempo prima tra la vittima stessa e Giovanni Battista Romano. L’alterco, sopito poi dopo un primo momento, sarebbe riesploso senza una ragione ben delineata tra i vicoli della Vucciria la notte scorsa, stavolta coinvolgendo anche più persone. La banalità e la tragicità dell’accaduto si sono fuse nel momento in cui Matteo Romano avrebbe impugnato la pistola e fatto fuoco contro Emanuele Burgio.
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