Pubblicato il 19 Giugno, 2022
Ci potrebbe essere una svolta circa il caso dell’omicidio di Castrì, quello che, nella mattinata di sabato 11 giugno scorso, vide la terribile scoperta del corpo senza vita del 75enne ex falegname in pensione, Donato Montinaro. L’uomo fu trovato morto, pieno di segni di violenza lungo il corpo, soprattutto in viso, legato ad una sedia mani e piedi, incappucciato e con i pantaloni abbassati. L’autopsia, di qualche giorno fa, ha dato la certezza che si è trattato di una morte provocata dalla violenza e dalle botte dei suoi (o del suo) assassini. Le indagini che si sono aperte subito dopo la sua morte hanno portato anche al ritrovamento di un telefono cellulare a pochi metri di distanza della villa di Montinaro.
Forse era dell’aggressore? Ancora non è chiaro, ma da ieri, tramite una notizia diffusa dall’Ansa, sappiamo che ci sarebbe almeno un indagato per omicidio ed il fascicolo nelle mani della P.M. non sarebbe più a carico di ignoti. Si tratterebbe, invece, di un “modello 21” che presuppone almeno la presenza di un sospettato. L’indiscrezione è trapelata direttamente dalla Procura e ci indica come una svolta possa essere vicina. L’ipotesi più probabile, circa il movente che ha portato alla brutale aggressione mortale, resta sempre quella di una vendetta personale nei confronti dell’uomo e gli inquirenti continuano a muoversi su questa strada, andando a ricostruire la rete di conoscenze di Montinaro ed i suoi spostamenti nei giorni precedenti alla sua morte.
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