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Omicidio di Iryna Zarutska: il delitto shock sulla metro tra i passeggeri indifferenti

Pubblicato il 10 Settembre 2025

L’aggressione sul treno

L’omicidio di Iryna Zarutska, rifugiata ucraina di 23 anni, uccisa a coltellate dal 34enne Decarlos Brown su un treno della metropolitana di Charlotte, ha sconvolto l’opinione pubblica americana e internazionale. L’attacco, avvenuto il 22 agosto, è stato immortalato dalle telecamere di bordo e i video diffusi hanno amplificato l’orrore.

Le immagini mostrano la giovane seduta di fronte all’aggressore, che all’improvviso estrae un coltello e la colpisce più volte. Subito dopo Brown viene ripreso mentre si allontana con l’arma ancora insanguinata. I passeggeri inizialmente sembrano non accorgersi di nulla, spostandosi solo dopo aver visto il sangue sul pavimento.

L’indifferenza dei passeggeri

A suscitare sdegno è soprattutto un secondo filmato, che mostra i momenti successivi all’accoltellamento. La 23enne, visibilmente terrorizzata, tenta di fermare l’emorragia, mentre gli altri viaggiatori, assorti nei propri telefoni, restano immobili e indifferenti di fronte alla tragedia che si consuma accanto a loro.

Un terzo video, ripreso da una telecamera posta sopra il sedile della vittima, documenta l’intero omicidio: Iryna viene colpita ripetutamente, perde sangue e infine crolla a terra. Nonostante i soccorsi, la giovane è morta poco dopo, mentre l’assassino è stato arrestato alla prima fermata.

Il profilo dell’assassino

Decarlos Brown è stato fermato con l’accusa di omicidio di primo grado. Con alle spalle un lungo passato criminale, era già stato incarcerato per rapina a mano armata e altri reati. Ciò che ha alimentato la polemica è il sistema che gli ha consentito di tornare più volte libero grazie al rilascio su cauzione senza pagamento. In caso di condanna, rischia l’ergastolo o la pena di morte.

L’eco politico

Il caso ha avuto forti ripercussioni politiche. Donald Trump è intervenuto parlando di “misure orribili per omicidi orribili” e ha accusato le città a guida democratica di non garantire sicurezza, ventilando l’ipotesi di inviare agenti federali e Guardia Nazionale.

Le sue parole hanno scatenato reazioni: il sindaco di Chicago Brandon Johnson e il governatore dell’Illinois JB Pritzker hanno respinto le accuse, mentre diversi esponenti repubblicani, come Stephen Miller e Sean Duffy, hanno attaccato la gestione della sicurezza a Charlotte. Il sindaco della città, Vi Lyles, ha replicato ribadendo l’impegno a rendere la città più sicura.

Il dolore della famiglia

Intanto la famiglia piange la perdita di Iryna, che si faceva chiamare “Ira”. Arrivata tre anni fa negli Stati Uniti insieme alla madre, alla sorella e al fratello per fuggire dalla guerra in Ucraina, era una giovane artista con una laurea in arte e restauro a Kiev e sognava di diventare assistente veterinaria.

La sua tragica fine ha riacceso il dibattito su sicurezza, responsabilità politica e sistema giudiziario negli Stati Uniti.

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