Pubblicato il 5 Aprile, 2022
Arriva una nuova svolta nelle indagini ed il processo relativo al duplice omicidio di Via Montello, quello che nel settembre del 2020 vide brutalmente uccisa una giovane coppia leccese, Daniele De Santis ed Eleonora Manta, dal giovane, ed ex coinquilino di lui, Antonio De Marco. Il tirocinante infermiere di Casarano, dopo essere stato scoperto, confessò il duplice omicidio e da lì in poi è partito tutto l’iter giudiziario. Nelle ultime settimane era stata respinta, per l’ennesima volta, dalla Corte, la richiesta di una nuova perizia psichiatrica avanzata dai legali della difesa. Oggi è arrivata la richiesta di condanna da parte della Procura di Lecce che ha avanzato la possibilità dell’ergastolo con isolamento diurno per un anno nei confronti del killer del duplice omicidio di Via Montello. Il pm, Maria Consolata Moschettini, ha chiesto alla Corte d’assise, il presidente Pietro Baffa, di riconoscere il duplice omicidio aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà e di ritenere l’imputato capace di intendere e di volere al momento dei fatti.
Duplice omicidio di Via Montello, il parere degli esperti

Daniele ed Eleonora, come tutti purtroppo sappiamo, furono massacrati da De Marco la sera del 21 settembre 2020 con quasi 80 coltellate che non lasciarono scampo ai due fidanzati. Da lì in poi sono emersi altri particolari inquietanti su quella sera e sul duplice omicidio di Via Montello. Uno di questi è legato al fatto che il killer abbia fatto quel gesto perché non sopportava la felicità dei due ed era invidioso della loro vita. Un’altra ipotesi arriva dagli esperti che dicono che De Marco avrebbe potuto uccidere chiunque e lo avrebbe fatto con la stessa freddezza e naturalezza. Lo avrebbe potuto fare anche per strada, ma non lo ha fatto per paura di essere scoperto. Secondo questa tesi, infatti, Eleonora e Daniele sarebbero solo due vittime accidentali e sacrificali. La criminologa e psicologa, Roberta Bruzzone, volto televisivo noto, nonché una delle maggiori esperte in materia, invece, ha voluto porre l’accento sulla freddezza di De Marco: “In vent’anni di lavoro – ha detto – non ho mai visto un delitto così crudele pianificato con tanta precisione. L’omicidio di Via Montello è la vendetta di un invidioso”.
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