Dopo oltre un mese dalla tragica morte di Antonio Morione, ancora non sono stati individuati i suoi sanguinari assassini. Il Comitato di liberazione dalla camorra Torrese-Boschese-Stabiese Area Sud di Napoli, che si batte contro la criminalità e la camorra, ha pubblicato un manifesto, invitando la popolazione a squarciare il velo di omertà.
“Chi sa parli e contribuisca a scrivere pagine di verità e di giustizia”- questo il messaggio del manifesto. L’obiettivo è risvegliare le coscienze contro ogni forma di violenza e ogni tipo di criminalità.
A metà gennaio la moglie ed il figlio di Antonio Morione hanno riaperto l’attività, un atto dovuto nei confronti del pescivendolo che ha pagato con la vita per la reazione contro criminali senza scrupoli.
Il Comune di Boscoreale ha rimborsato le tasse alla famiglia, un gesto nobile che purtroppo non riporterà in vita Antonio. Tutta la cittadinanza si è stretta intorno alla famiglia di Antonio, ma ora chi sa deve parlare quanto meno per ridargli giustizia. Un atto che gli è dovuto.
Il Comitato ha anche ricordato l’omicidio di Maurizio Cerrato, tragicamente ucciso per una banale lite relativa ad un parcheggio. Una lunga lista di vittime innocenti della criminalità che deve finire qui.
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