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Oscar, “Everything Everywhere All at Once” fa il pieno di premi

Il film fa il pieno di premi, tra cui miglior film, migliore attrice e migliori non protagonisti su 11 candidature.

Pubblicato il 13 Marzo, 2023

Il film fa il pieno di premi, tra cui miglior film, migliore attrice e migliori non protagonisti su 11 candidature.

Con ben sette Oscar la notte degli Oscar 2023 è andata a “Everything Everywhere All at Once”, la pellicola è stata giudicata come Miglior film, miglior attrice (Michelle Yeoh), migliori registi e migliore sceneggiatura originale (Daniel Kwan e Daniel Schenert), e poi miglior editing, miglior attrice non protagonista (Jamie Lee Curtis) e miglior attore non protagonista (Ke Huy Quan): il film dei Daniels, arrivato alla vigilia degli Academy Awards con undici nomination, ha fatto da asso pigliatutto in una serata caratterizzata dalla commozione.

E’ stato un trionfo per gli attori asiatici: mai nella storia dell’Academy due di loro avevano vinto nello stesso anno.

L’unico potenziale rivale di Everything Everywhere era il tedesco “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, apprezzato da giurati anziani a cui le vertiginose avventure nel multiverso della lavandaia Evelyn Wang potevano esser sembrate troppo eccentriche: il film pacifista di Edward Berger tratto dal romanzo di Eric Maria Remarque ha ottenuto quattro premi (cinematografia, miglior film internazionale, set e colonna sonora), ma ha perso per l’adattamento cinematografico contro Sarah Polley del potente film femminista “Women talking, il diritto di scegliere”.

La serata era cominciata tra le lacrime di Ke Huy Quan ed è finita nell’abbraccio finale con Harrison Ford con cui Ke, fuggito in barca da bambino da Saigon in fiamme e che per un anno aveva vissuto in un campo profughi, aveva recitato in Indiana Jones e il Tempio della Paura, ma poi, una volta cresciuto, non aveva finora più trovato una parte.

Michelle Yeoh ha battuto Cate Blanchett di Tar: “Un faro di speranza”, ha definito il film “per tutti i bambini e le bambine che mi assomigliano. E a tutte le donne: non lasciate che nessuno vi dica che hai passato i tuoi anni migliori”.

Delusione per l’Italia

Molta delusione per l’Italia: Le Pupille di Alice Rohrwacher è stato battuto da An Irish goodbye nella categoria dei corti live action, e così anche Aldo Signoretti, candidato per le acconciature di Elvis. BRENDAN FRASER come migliore attore per The Whale ha portato a quota otto il numero di Oscar conquistati da film sotto l’ombrello di A24, lo studio di produzione indipendente che prende il nome da una autostrada italiana: un record assoluto.

Male per Gli Spiriti dell’Isola di Martin McDonagh che all’inizio della stagione dei premi sembrava avviato verso una vittoria a valanga. Due premi sono andati a film che hanno riportato gli spettatori al cinema: Avatar: la via dell’acqua ha vinto per gli effetti speciali e Top gun: Marevick, per il sonoro. Pinocchio, di Guillermo del Toro secondo le previsioni ha preso l’Oscar per il film di animazione. Nonostante la presenza sul palco di superstar come Rihanna (Lift Me Up) reduce dal Super Bowl e Lady Gaga (rientrata a sorpresa a Los Angeles per Hold My Hand durante le riprese del suo nuovo film), l’Oscar per la miglior canzone original è stato assegnato a Naatu Naatu dal film indiano RRR.

Gina Lollobrigida, assieme all’artista del makeup Maurizio Silvi sono stati ricordati nel breve segmento In Memoriam. Grande assente Will Smith, vincitore dell’ultimo Oscar come migliore attore per Una Famiglia Vincente. Senza nominarlo Jimmy Kimmel ha fatto accenno allo (schiaffo in diretta al comico Chris Rock) che un anno fa ne ha provocato l’esilio decennale dalle cerimonie dell’Academy. La cerimonia si è chiusa con qualche imbarazzo: come quando Kimmel ha messo in difficoltà la premio Nobel per la pace Malala Yousafzai seduta tra gli spettatori o Hugh Grant, sul palco, paragonando la sua faccia rugata a uno scroto. Fonte Ansa – Foto: Evelyn (Michelle Yeoh) in una scena del film tratta da uno screenshot del trailer

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