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Ospedale di Formia in balia della pioggia: piove dentro i reparti

La Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità (Fials) ha espresso in un comunicato le proprie perplessità riguardanti l’Ospedale Dono Svizzero di Formia e le sue condizioni strutturali.

Pubblicato il 19 Agosto, 2022

La Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità (Fials) ha espresso in un comunicato le proprie perplessità riguardanti l’Ospedale Dono Svizzero di Formia e le sue condizioni strutturali.

Queste le parole con cui il sindacato ha chiarito la questione: “Nella notte del 15 Agosto ha piovuto all’interno del nosocomio formiano nei reparti Cardiologia, Chirurgia, Medicina e udite udite in Sala Parto, dove tutto dovrebbe essere sterile. Solo il caso ha voluto che in quel frangente non ci fosse nessuna gestante in fase di parto”.

“I presenti hanno raccontato che “dal tetto scendevano cascate d’acqua, che forse acqua non era”, ed effettivamente dal forte odore lasciato non sembra, ma non tiriamo conclusioni affrettate, ma aspettiamo qualche comunicato ufficiale dalla Asl, se non disturbiamo troppo i signori. Mai avremmo creduto che i colleghi sanitari invece di dover prestare assistenza sanitaria imbracciassero secchi e guanti per evitare allagamenti. Una situazione oramai divenuta insostenibile al “Dono Svizzero” dove sono mesi che lanciamo gridi di allarme, in ultimo al Sig. Prefetto per scuotere i vertici della Asl a prendere provvedimenti per garantire sicurezza agli operatori del Pronto Soccorso vittima di numerosi aggressioni. Le segnalazioni, anche per vie brevi, sono numerose ma la Direzione Sanitaria di presidio invece che pensare all’acqua, che ancora oggi scorre, all’interno di numerosi reparti è tutta intenta a capire quale strategia utilizzare per tenere ferma alla scrivania una segretaria, che in realtà è un’infermiera, la quale invece di stare nei reparti a dare una mano ai colleghi che si stanno dannando, è dietro la scrivania della direzione”.

“Lanciamo un appello – conclude la nota – al Governatore Zingaretti affinché si corra ai ripari fin quando siamo a tempo e di non utilizzare l’ospedale come vetrina per la prossima campagna elettorale”.

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