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Ovsyannikova: la giornalista russa contro Putin rilasciata e multata

Pubblicato il 15 Marzo, 2022

Marina Ovsyannikova, la giornalista della televisione russa che era stata fermata per avere mostrato in diretta un cartello contro la guerra in Ucraina è stata condannata a pagare un multa ed è stata rilasciata.

Ovsyannikova
Anton Gashinsky e Marina Ovsyannikova

Durante una pausa nel tribunale di Mosca l’avvocato Anton Gashinsky aveva pubblicato un selfie su Telegram con la sua assistita. E’ stata accusata di “organizzazione di un evento pubblico non autorizzato”, un reato amministrativo. 

La giornalista russa apparsa alle spalle della conduttrice Yekaterina Andreyeva durante il telegiornale della tv moscovita Canale 1 con un cartello, “fermate la guerra, non credete alla propaganda, qui vi stanno mentendo”, quindi non è stata giudicata per il reato di pubblicazione di “informazioni false” sull’esercito russo, che prevede una pena massima di 15 anni di carcere. 

Nel filmato la giornalista ha esortato altri connazionali a protestare: “Solo noi abbiamo il potere di fermare questa pazzia, non abbiate paura, non possono arrestarci tutti”.

Un appello accorato contro il conflitto, lei che ha padre ucraino e madre russa. Un invito ad altri russi a manifestare contro “la guerra fratricida” voluta da “una sola persona, Vladimir Putin”. Così ha spiegato in un video registrato prima di compiere, ieri sera, la coraggiosissima impresa per protestare contro l’invasione dell’Ucraina.

La sua iniziativa è nata in anni di colpevole silenzio, ha spiegato la Ovsyannikova, sottolineando di aver “lavorato negli ultimi anni per Canale 1, facendo propaganda per il Cremlino e ora mi vergogno molto per questo. Mi vergogno di aver permesso che arrivassero bugie dallo schermo del televisore, di aver permesso che il popolo russo diventasse uno zombie. Siamo rimasti zitti nel 2014 quando tutto questo è cominciato in Crimea, non siamo scesi a protestare quando il Cremlino ha avvelenato Navalny, abbiamo assistito in silenzio al regime non-umano, e ora il mondo intero si è allontanato da noi”.

Leonid Volkov, vicino al dissidente russo Navalny, in un tweet si era detto “pronto a pagare qualsiasi multa” per lei. 

L’Onu aveva chiesto alle autorità russe di non vendicarsi contro di lei. “Stiamo seguendo il suo caso e siamo in contatto con le autorità per chiedere loro di non vendicarsi”, aveva detto la portavoce dell’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ravina Shamdasani. 

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