Pubblicato il 23 Dicembre 2024
Tragedia alla vigilia di Natale nella comunità di Fiumicino, dove il mare si è portato via Massimo Di Biase e Claudio Di Biase, rispettivamente padre e figlio di 69 e 29 anni che hanno trovato la morte durante una battuta di pesca per raccogliere le vongole lupino da rivendere sul mercato in occasione del cenone della vigilia di Natale.
La tragedia in mare
Padre e figlio sono stati colti di sorpresa da un’improvvisa burrasca, che ha scatenato onde alte due metri che hanno travolto il peschereccio “Sette Fratelli”. La libecciata era prevista, ma è stata così improvvisa che i due esperti pescatori non sono riusciti a mettersi in salvo, tant’è che non hanno avuto neanche il tempo di lanciare l’sos alla sala operativa della Guardia Costiera. L’intera scena è invece stata vista da alcune persone che hanno notato la barca in difficoltà e hanno quindi fatto partire l’allarme.
Immediatamente sono scattati i soccorsi della Capitaneria di porto di Fiumicino, che hanno purtroppo rinvenuto il corpo di Massimo Di Biase nel pomeriggio di domenica 22 dicembre davanti alla costa di Focene, a circa 500 metri dal Lido del Carabiniere. Lo hanno individuato tra le onde gli uomini della Guardia Costiera, che hanno solo potuto constatarne il decesso.
Nonostante le condizioni meteo proibitive sono proseguite le ricerche e, poche ore dopo, anche grazie al supporto di un elicottero dell’aeronautica militare è stato ritrovato il corpo di Claudio Di Biase, figlio di Massimo, sulla spiaggia di Focene.
L’ultimo post di Claudio Di Biase
Claudio Di Biase era un ragazzo di 29 anni, ma nonostante la giovane età era già molto maturo. “Ore 21.15 a letto mentre tutti hanno fatto il loro sabato sera a ballare, a cena, al pub o al cinema. E io invece sveglia all’1.30 di notte per approfittare di questa giornata” – così recitava l’ultimo post del 29enne prima di imbarcarsi insieme a padre, e poi la domenica mattina alle 7:45 scriveva così: “Buona domenica”, sotto la foto che lo ritraeva in mezzo al mare. Gli amici lo ricordano sui social come un gran lavoratore, serio, corretto e intelligente. L’intera comunità di Fiumicino si è stretta intorno al dolore e alla tragedia di questa famiglia.
Claudio aveva deciso sin da bambino di seguire le orme del padre, noto nella comunità marinara come un esperto vongolaro insieme al fratello Roberto, comandante della turbosoffiante “Aliseo”. La famiglia De Biase era solita solcare il mare, anche quando era in tempesta, e conosceva bene le insidie di quel tratto di mar Tirreno. Probabilmente, come ha spiegato anche il comandante della Capitaneria Silvestro Girgenti, si è trattato di un evento rapidissimo che non ha dato tempo a padre e figlio di mettersi al riparo o lanciare l’sos in tempo utile. La comunità di Fiumicino è pronta a dare l’ultimo saluto a padre e figlio, morti insieme facendo il lavoro che amavano e che condividevano.

