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Palermo, il Comune approva apertura “Ostello Bello” nell’ex centrale termoelettrica

Il Settore Edilizia Privata del Comune di Palermo ha espresso ieri parere favorevole alla richiesta di Permesso di Costruire avanzata dalla società Neoimmobiliare per la realizzazione di una struttura turistico alberghiera nella zona di Piazza XIII vittime, in particolare all’angolo tra la via Volta e la via Ferraris.

Pubblicato il 22 Settembre, 2021

Il Settore Edilizia Privata del Comune di Palermo ha espresso ieri parere favorevole alla richiesta di Permesso di Costruire avanzata dalla società Neoimmobiliare per la realizzazione  di una struttura turistico alberghiera nella zona di Piazza XIII vittime, in particolare all’angolo tra la via Volta e la via Ferraris.  

«Prosegue l’azione di rigenerazione urbanistica ed edilizia – dichiara il sindaco, Leoluca Orlando – e con essa crescono le condizioni di vivibilità e di attrattivita’ internazionale per diverse fasce di età e tipologie di presenze provenienti da altre realtà».

«Anche Palermo – commenta l’assessore all’Edilizia Privata, Vincenzo Di Dio – avrà il suo Ostello Bello. Si conclude positivamente per la nostra città un percorso che è stato anche a tratti complicato da una differente visione sul piano tecnico e che, anche grazie al chiarimento del Tribunale Amministrativo Regionale, sono contento abbia avuto questo esito.

L’intervento consentirà di restaurare un immobile di pregio che ha ospitato agli inizi del ‘900 la prima centrale termoelettrica che ha alimentato la nostra città e consentirà la nascita di un particolare insediamento turistico alberghiero che amplierà l’offerta turistica. Importanti anche le ricadute sul piano occupazionale.

Per questo motivo ho voluto prendere parte ad alcuni sopralluoghi effettuati dai tecnici dell’Edilizia Privata rendendomi conto in prima persona del pregio dell’immobile e dell’importanza dell’iniziativa.

Il mio personale ringraziamento va all’attuale Dirigente del Settore Edilizia Privata ed ai funzionari architetti per la sensibilità dimostrata nel trattare una pratica che per una precedente interpretazione non aveva condotto all’esito odierno.

In questi mesi, caratterizzati da polemiche non sempre costruttive – conclude Di Dio – abbiamo alacremente lavorato non prestando il fianco e oggi presentiamo il risultato alla città, convinti che più di mille parole parlino i fatti».

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