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Papa Francesco

Papa Francesco: “Ho chiesto a Putin di incontrarci a Mosca”

Pubblicato il 3 Maggio, 2022

“Ho chiesto al cardinale Parolin di fare arrivare a Putin il messaggio che io ero disposto ad andare a Mosca”.

A rivelarlo nell’intervista rilasciata in esclusiva al Corriere della Sera è Papa Francesco.

“Certo, era necessario che il leader del Cremlino concedesse qualche finestrina – ha sottolineato il Pontefice – Non abbiamo ancora avuto risposta e stiamo ancora insistendo, anche se temo che Putin non possa e voglia fare questo incontro in questo momento”. 

Bergoglio ha elencato tutti i tentativi della Santa Sede per fermare la guerra in corso in Ucraina.

“Il primo giorno di guerra ho chiamato il presidente ucraino Zelensky al telefono, Putin invece non l’ho chiamato. L’avevo sentito a dicembre per il mio compleanno ma questa volta no, non ho chiamato. Ho voluto fare un gesto chiaro che tutto il mondo vedesse e per questo sono andato dall’ambasciatore russo. Ho chiesto che mi spiegassero, gli ho detto ‘per favore fermatevi'”.

Il Papa argentino tenta di ragionare sulle radici che hanno indotto Putin a una guerra così brutale. Forse “l’abbaiare della Nato alla porta della Russia”. “Un’ira che non so dire se sia stata provocata, ma facilitata forse sì”.

Francesco ha anche commentato il ruolo del patriarca della Chiesa ortodossa russa, Kirill: “Non può diventare il chierichetto di Putin”. Il patriarca ha pubblicamente sostenuto le azioni di Putin in Ucraina, provocando così irritazione in alcune parti delle chiese ortodosse. Il Papa ha criticato l’attacco della Russia all’Ucraina e recentemente ha annullato un incontro programmato con Kirill. 

Oggi Papa Bergoglio dovrà fare un piccolo intervento, una infiltrazione a un ginocchio, per superare un dolore che non gli permette di muoversi, di partecipare nel modo che vorrebbe alle udienze e agli incontri con i fedeli: “Ho un legamento lacerato, farò un intervento con infiltrazioni e si vedrà. Da tempo sto così, non riesco a camminare. Una volta i papi andavano con la sedia gestatoria. Ci vuole anche un po’ di dolore, di umiliazione…”.

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