“Piuttosto che andare in galera mi sparo alla testa”.
Così il direttore responsabile di Libero Vittorio Feltri, parlando della richiesta del Tribunale di Catania di 3 anni e 4 mesi di carcere, oltre a 5mila euro di multa, per il titolo “Patata bollente” riferito ai guai di Virginia Raggi nel 2017 pubblicato dal suo quotidiano.
La tappa finale dell’azione legale mossa da Raggi si svolgerà martedì a Catania con l’ultima udienza e la successiva camera di consiglio per la sentenza.
Feltri spera in una recente pronuncia della Corte costituzionale (numero 150 del luglio 2021) che di fatto dichiara illegittimo l’articolo 13 della legge sulla stampa, la numero 47 del 1948.
Di contro i pm vorrebbero applicare proprio questa norma, che prevede la “pena della reclusione da uno a sei anni e quella della multa” nel caso di una diffamazione commessa “col mezzo della stampa”.
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