« Torna indietro

Patty Pravo

Patty Pravo choc: “Le droghe le ho provate tutte”

Pubblicato il 4 Marzo, 2023

“Ai nonni ho raccontato: Sono stata a fare l’amore e mi è piaciuto molto, posso tornare a farlo oggi pomeriggio? Loro non si scomposero, avevano una mentalità molto libera”.

Così Patty Pravo, 74 anni.

Ricordi e considerazioni sparse. Dalle memorie d’infanzia alle sue idee sull’attualità e sulla politica nell’intervista rilasciata al Corriere della sera, senza tirarsi indietro nel raccontare i suoi eccessi: “La prima sigaretta a 10 anni, la prima volta a 14 anni”

La Venezia degli anni Cinquanta, quando era una ragazzina.

“Io abitavo a Dorsoduro, a san Barnaba, il poeta Ezra Pound alla Giudecca. Un giorno lo incontrai con sua moglie e mi comprarono un gelato. Divenne una consuetudine passeggiarci insieme. Lui non parlava mai, ma era una persona che emanava energia, e io queste cose le ho sempre sentite”.

Poi la Londra degli anni Sessanta, dove andò per imparare l’inglese dopo lo choc dovuto alla morte del nonno. Qui “succedeva di tutto e ci divertivamo moltissimo”.

Il Piper a Roma, locale che la lancia verso la fama. L’ascesa verso la popolarità. La vicinanza a Gianni Boncompagni, Renzo Arbore, Luigi Tenco. E il resto è storia. Storia della musica.  

Gli eccessi fanno parte del suo percorso.

“Le droghe le ho provate tutte tranne la cocaina che mi fa schifo. Canne, anfetamine, acidi: non era robaccia come adesso, che ti ammazza. Fu il mio periodo rockettaro. Poi sono andata in America e ho smesso”. 

Intenso anche l’amore, che però non è mai troppo né eccessivo.

Di matrimoni ne ha avuti 5, “ma veri solo 3”.

Il primo con Gordon Fagetter, batterista a Londra.

Il secondo con Franco Baldieri, antiquario a Roma: “Ci incontrammo e ci riconoscemmo. Passammo la notte insieme, e il mattino andammo in Campidoglio a chiedere i documenti per sposarci”.

Il terzo Riccardo Fogli, che per lei lascia i Pooh: “Ci sposammo in Scozia, con il rito celtico”. Come finì? “Ero a Londra per incidere un disco di Vangelis, quando incontrai Paul Martinez, che suonava il basso, e Paul Jeffrey, alla chitarra. Erano bellissimi, e ci amammo in tre”. Mai gelosia da parte sua, assicura, “ma solo una certa confusione”. Il presente è da single. 

Nessun figlio, perché “non ne ho mai sentito la necessità. E non ci ho mai pensato davvero, tranne che con Gordon, il mio primo marito”.

“Eravamo in Giappone – ricorda – Ci chiedemmo: ma mentre suoniamo chi lo guarda? Pensammo che avremmo potuto dondolarlo collegando la culla al pedale della batteria. Ma mentre lo dicevamo capimmo che non era il caso”. 

La bambola è del 1968 (“Tu non mi metterai tra le dieci bambole che non ti piacciono più…”): “A suo modo era un testo femminista. Lo incisero in tutto il mondo”, sostiene. E di Giorgia Meloni, prima premier donna, cosa pensa? “Non mi sono mai schierata, e non mi schiero. A prescindere dal suo orientamento politico, è la prima donna ad arrivare dov’è arrivata: segno che deve avere molto carattere”. 

About Post Author