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PER ASPERA, web serie nata come progetto didattico a Vittoria e diventata un successo a livello internazionale. Scopriamola meglio con il regista e sceneggiatore Andrea Traina

Pubblicato il 8 Ottobre, 2021

In tanti a Vittoria hanno sentito parlare della webserie Per Aspera, prodotta da Cinestudio Groucho Marx e realizzata da BeStudio, una produzione che ha richiesto 25 giorni di riprese, su ben 22 diverse ambientazioni. Risultato del progetto formativo “L’Officina dei Sogni” dell’Istituto Filippo Traina di Vittoria, un laboratorio didattico che Andrea Traina, talentuoso regista e sceneggiatore vittoriese, ha curato nel corso del 2019, con la collaborazione della scenografa e regista Marianna Sciveres, dietro il coordinamento del Dirigente Scolastico Carmelo La Porta, del Dsga Giuseppe Di Natale e del prof. Emanuele Busacca, con l’obiettivo di promuovere nei ragazzi la conoscenza del linguaggio cinematografico per accrescere in loro la comprensione critica dei mezzi di comunicazione e farne fruitori consapevoli, ma anche e soprattutto validi creatori di contenuti.

Un’iniziativa realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola, promosso da MIUR e MIBAC, in parternship con l’Istituto Enrico Fermi, le associazioni Cinestudio Groucho Marx e Liber@rte, la Fondazione degli Archi, il Multisala Golden di Vittoria, il sindacato italiano degli sceneggiatori Writer Guild Italia e con il patrocinio del Comune di Vittoria e di Comiso. Da quel momento Per Aspera ne ha fatta di strada.

La protagonista della webserie è Vittoria (interpretata da Marika Senia), un’adolescente caparbia e intraprendente che il 31 ottobre del 1989 si avventura in una grotta sul mare alla ricerca del leggendario tesoro di Re Cucco, grazie al quale sogna di trasferirsi con tutta la famiglia in America. Invece, persa nel labirinto di cunicoli scavati sotto la città di Boscopiano, troverà ben altro…

La serie, suddivisa in dieci brevi episodi, ha incuriosito tantissimi spettatori, che aspettavano ansiosamente di scoprire di volta in volta i colpi di scena legati a questa surreale vicenda. La pubblicazione di ognuno di essi, avvenuta con cadenza settimanale, era diventata infatti un vero e proprio appuntamento per migliaia di persone di ogni età, generando migliaia di visualizzazioni, attirando non solo l’attenzione di Vittoria, della Sicilia, dell’Italia ma travalicando anche i confini nazionali.

Andrea Traina, il regista, ci racconta dove ha preso l’ispirazione per la sua “creatura”.

La webserie è stata sviluppata a partire dalle suggestioni dei giovani allievi del laboratorio. La scelta del genere fantastico è stata la logica conseguenza di dover pensare una storia che avesse come interpreti e destinatari principali degli adolescenti, per i quali questo è decisamente il genere di riferimento. Lo scopo era quello di offrire loro una diversa prospettiva da cui guardare alla propria città e al proprio territorio, trasformandolo in un luogo magico, da rispettare e proteggere. La webserie aveva ovviamente anche una finalità didattica, per cui nella trama sono integrate moltissime tematiche d’attualità, perfettamente inserite nel flusso narrativo in modo da sfuggire a qualunque retorica e didascalismo: dal bullismo all’emergenza rifiuti, dal valore dell’impegno civico individuale all’importanza del recupero delle tradizioni. E la tradizione è anche la principale fonte d’ispirazione narrativa per la serie, che attinge a un ampio repertorio di leggende popolari o personaggi legati al folclore locale, dal tesoro di Re Cucco alla figura di Paolo l’orbo, per ancorare la vicenda a un tessuto storico, antropologico e culturale nel quale i più anziani possono riconoscersi e i più giovani trovare motivo di approfondimento alla scoperta della propria identità e appartenenza.

I protagonisti sono attori professionisti? Tutti di Vittoria? Alcuni dopo questa esperienza continueranno a recitare?

La webserie ha coinvolto più di 40 studenti alla loro primissima esperienza, tutti di Vittoria, ma anche attori professionisti come Salvo Paternò (“Màkari” di Michele Soavi), Giuseppina Vivera (“La stagione della caccia” di Roan Johnson) e Angelo Milazzo (“L’uomo delle stelle” di Giuseppe Tornatore). Marika Senia, che ha vestito i panni della giovane protagonista Vittoria Biazzo, nonostante non avesse mai recitato prima, si è rivelata un talento naturale, non solo capace di restituire con estrema naturalezza qualunque linea di dialogo prevedesse il copione, ma anche di recepire le indicazioni che le davo da dietro la macchina da presa e riprodurre sul suo volto in tempo reale le emozioni e gli stati d’animo che il personaggio viveva in quel momento. Benché le abbia consigliato di continuare ad alimentare le sue inclinazioni, sono ben felice che il suo principale obiettivo nella vita rimanga diventare medico.

Vi siete dovuti scontrare con la pandemia, il lockdown. Il virus ha influito sul progetto? Qual è stata la difficoltà principale?

Per fortuna le riprese della webserie sono terminate alla fine del gennaio 2020, giusto un mese prima dell’inizio del lockdown, che però ha influito soprattutto sulla distribuzione. Parallelamente alla diffusione via web, infatti, Per Aspera avrebbe dovuto essere proiettata anche al cinema, prima del film di volta in volta programmato. Gustarsi la webserie su grande schermo non avrebbe semplicemente offerto il piacere della condivisione della visione in sala, ma aveva anche lo scopo di rilanciare la fruizione cinematografica soprattutto tra i più giovani, offrendo loro la possibilità di scegliere uno dei film programmati e avere in regalo anche la visione di Per Aspera. Un po’ come avveniva una volta al cinema, quando oltre al film era possibile assistere a diversi altri contenuti audiovisivi: dal corto, al documentario, al cinegiornale. Avevamo già stretto un accordo con la sala Golden di Vittoria, ma la proiezione anticipata degli episodi su grande schermo è venuta menoa causa dell’emergenza Covid-19. Tuttavia, proprio a causa della clausura forzata cui tutti siamo stati sottoposti, sono stati in tantissimi a godersi da casa gli episodi di una webserie che fin dal titolo vuole lanciare un messaggio di ottimismo e fiducia nell’avvenire: “per àspera ad astra”, recita infatti un antico motto latino, ovvero “attraverso le difficoltà, fino alle stelle”. Oggi che le sale tornano a essere aperte al 100% della loro capienza è fondamentale tornare ad affollarle.

Nata come un progetto didattico, il tuo coraggio di realizzare non il solito cortometraggio ma un vero e proprio film è stato premiato. Oltre ad aver spopolato sul web ed essere stato presente nei principali Festival siciliani (Dal Donnafugata Film Festival  al Festival Internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi), avete superato i confini nazionali finendo a Bilbao, in Canada e attirando anche l’attenzione dei media di settore nazionali come quando “Wonderland”, il magazine settimanale di Rai4, vi ha inserito nella sua Wonder Parade. Ti aspettavi un successo simile? Sei orgoglioso di tutto quello che si è generato?

Come potrei non esserlo? Per Aspera ci sta dando moltissime soddisfazioni, impensabili con riferimento al contesto in cui è nato il progetto e all’esiguo budget col quale è stata realizzata. Il progetto era decisamente ambizioso, ma a chi scherzosamente mi dava del megalomane ho sempre risposto che non si può avere la pretesa di insegnare come funziona la macchina del cinema, e il suo linguaggio, senza avere l’opportunità di impegnarsi in qualcosa che abbia realmente i requisiti di un effettivo racconto cinematografico. I ragazzi si sono trovati nel bel mezzo di un vero set, alle prese con la ricostruzione di un mondo fantastico, in cui bisognava dare corpo a reazioni ed emozioni magari collegate a elementi “invisibili”, effetti speciali che avrebbero preso forma soltanto in sede di post-produzione. Hanno appreso il processo attraverso cui si realizza un film, facendone parte fin dall’elaborazione del soggetto, acquisendo un’esperienza altamente formativa e indimenticabile, che farà parte per sempre del loro bagaglio culturale, a prescindere che scelgano, o meno, di diventare professionisti del settore. E il fatto che ciò che abbiamo realizzato stia facendo il giro del mondo, raccogliendo consensi e apprezzamenti ovunque, ci conferma che tutto l’impegno profuso è stato ben speso.

Prossimi appuntamenti?

Quest’anno, nonostante la pandemia, sono riuscito comunque a portare avanti il laboratorio con la scuola, e la seconda edizione dell’Officina dei Sogni, sia pure di più breve durata, ha già partorito un nuovo lavoro, un corto intitolato Lupus in Fabula, che vedrà presto la luce e che non è altro, nelle nostre intenzioni, che il prologo di un racconto ben più articolato e complesso che intendiamo realizzare successivamente…

È previsto un seguito?

Sì e no. Come accennavo sopra, l’idea è quella di portare avanti il laboratorio didattico, con l’intenzione di arrivare a sfornare una nuova webserie, che in qualche modo possa essere considerata la prosecuzione del discorso cominciato con Per Aspera,al punto che dovrebbe intitolarsi Ad Astra, l’altra metà del motto latino da cui derivava il titolo. Ma il nuovo racconto cinematografico non avrà gli stessi personaggi e svilupperà una vicenda completamente diversa, che anche in questo caso non lesinerà elementi fantastici ed effetti speciali. Ma su questo non posso aggiungere altro al momento…

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