“Perché abbiamo votato contro l’istituzione del registro della bigenitorialità”

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La mozione sull’istituzione da parte del Comune di Piombino del registro della bigenitorialità è stata approvata dalla sola maggioranza.

Come gruppi consiliari  PD e Anna per Piombino abbiamo votato contro la mozione con la consapevolezza che la tematica delle separazioni, quando in famiglia sia presente un minore, sia tematica delicata e complessa che avrebbe meritato una discussione più approfondita, ad esempio in terza Commissione, magari alla presenza di esperti.

Da parte di Anselmi viene dichiarato che la mozione era stata già presentata da tempo e che c’erano state tutte le condizioni per approfondire la questione, tradotto “studiate”.

Noi abbiamo studiato e proprio per questo avremmo gradito una pausa di riflessione e un confronto più costruttivo considerato che su questi temi non ci può essere antagonismo  politico.

Avevamo sollevato anche dubbi di legittimità che non sono stati considerati neppure in sede di replica da parte del proponente.

Forse in questo caso sì ci sarebbe stato bisogno di studiare.

Il concetto di bigenitorialità è stato certamente rafforzato dalla riforma del 2006 in attuazione del principio affermatosi negli ordinamenti europei .

Il diritto del minore a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori è disciplinato dall’art, 337 ter del codice civile, inserito dal Decreto legge  154/2014, in armonia con la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia del 1989.

La norma prevede il diritto del minore di conservare rapporti significativi con entrambi i genitori, sempre però nell’interesse morale e materiale del minore a cui deve fare riferimento il giudice minorile che tratta la materia dell’affidamento.

Nei  casi di separazioni conflittuali spesso il  minore diventa oggetto di strumentalizzazione da parte degli adulti e in questo caso è il Giudice Minorile l’unico che può stabilire le misure che assicurano l’esercizio condiviso delle responsabilità genitoriali prediligendo sempre, in sede di giudizio, l’interesse e la protezione del minore rispetto alle esigenze degli adulti.

Siamo consapevoli che il registro è stato adottato da Comuni di diverso colore politico ma a nostro parere è uno strumento volto a tutelare più i diritti degli adulti che non quelli dei minori.

Sarebbe invece importante impegnare maggiori risorse umane e finanziarie investendo sulla salute psicofisico dei ragazzi, fornendo  loro strumenti e percorsi per affrontare anche le difficoltà di una separazione familiare che, comunque, rappresenta un elemento di destabilizzazione e di disagio.

Su questo noi saremo sempre disponibile ad un confronto.

Gruppi PD e Anna per Piombino

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Barbara Noferi

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