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Perfetti Sconosciuti non tradisce le attese, emozioni e applausi al Teatro Apollo

Pubblicato il 6 Febbraio, 2023

Un teatro pieno in ogni ordine di posto, il calore della gente mentre con fatica e dedizione porti sul palco mesi e mesi di impegno e passione e gli applausi scroscianti del pubblico presente. È questo quello che i protagonisti di “Perfetti Sconosciuti” sognavano di rivivere dopo anni difficili dovuti alla Pandemia che ha tenuto in stand by le emozioni e impedito ai cuori di battere per tanto, troppo tempo. Un Teatro Apollo di Lecce gremito e sold out da circa due settimane, 760 gli spettatori presenti, ha ospitato il riadattamento teatrale del film di Paolo Genovese, una delle pellicole maggiormente di successo, negli ultimi anni, del cinema italiano. Ed era proprio portare in scena un film così amato e conosciuto da tutti, la sfida più complicata ed il tabù più difficile da sfatare per il regista Matteo Cannito che, insieme a Gigi Urru, ha riadattato la pellicola con più remake della storia del cinema. Una partita decisamente vinta visto l’entusiasmo e l’approvazione lampante di chi dal primo all’ultimo minuto dello spettacolo ha riso, ha applaudito, si è emozionato ed alla fine ha omaggiato gli attori con una standing ovation sentita, ma decisamente non scontata o di circostanza. Gianni Rizzo, Samantha Rollo, Marco Daniele, Angelo Nunzella, Matteo Cannito, Chiara Perrone e Francesca Sperduto. Questi gli attori che hanno avuto il coraggio di affrontare questa sfida e che con la loro passione, che si percepiva da ogni angolo dell’Apollo, hanno tenuto incollati alla sedia tutti i presenti.

Perfetti Sconosciuti, lo spettacolo

Lo spettacolo è stata una fedele rivisitazione della sceneggiatura di “Perfetti Sconosciuti” di Paolo Genovese. Una cena, sette amici, i soliti scherzi di una compagnia che si conosce e frequenta da una vita ed un gioco nato per caso, ma che può cambiare per sempre la vita dei protagonisti. La rivisitazione voluta da Matteo Cannito, però, è in salsa leccese ed in chiave moderna. Qualche battuta in dialetto leccese per far sentire gli spettatori ancora più vicini ai protagonisti e partecipi allo spettacolo e qualche riferimento all’attualità dei nostri giorni. Da Barbara D’Urso, al Fantacalcio fatto con gli amici, da Shakira e la sua querelle con Pique all’arresto del boss Matteo Messina Denaro, passando per l’incubo Covid. Tutto rivisitato con una punta di ironia, a volte anche leggermente sprezzante, ma soprattutto piacevole e leggera. Ed è così che lo spettatore ha passato la serata. Una serata diversa all’insegna dell’allegria, delle risate e della sottile malinconia che ha attraversato la parte finale, e un po’ più melodrammatica, dello spettacolo. La sensazione del tempo che scorreva in maniera piacevole e gradevole e gli attori che con naturalezza interpretavano un ruolo diventato e fatto talmente “loro” da darti l’impressione che poi, infondo, di recitazione ci fosse ben poco. Diversi gli applausi del pubblico in sala che hanno costretto i protagonisti a fermarsi per godersi l’approvazione della gente. Tanta ilarità, poca commozione, forse, ma infondo va bene anche così di questi tempi. Ed ora, tra un mese si replica e siamo sicuri che sarà ancora una volta un bagno di folla.

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