Pubblicato il 6 Settembre, 2020
Ucciso di botte a Colleferro. La tragica vicenda la scorsa notte. La vittima si chiamava Willy Monteiro, aveva 21 anni e viveva a Paliano, in provincia di Frosinone.
Stano ad un prima ricostruzione dei fatti, sarebbe stato aggredito da cinque giovani. I motivi dell’aggressione? Non sono ancora noti, anche se gli investigatori stanno ascoltando diverse persone informate a vario titolo sui fatti in modo da ricostruire la vicenda.
Il dolore di una intera comunità, quella di Paliano, è stato affidato alle parole del sindaco, Domenico Alfieri, che sul suo canale social ha scritto: “Sconforto e disperazione. Questo è quello che prova in questo momento la nostra città per la perdita del nostro Willy. Uno splendido ragazzo che si è trovato nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Tutta la città di Paliano si stringe intorno alla famiglia e ne condivide l’immenso dolore”.
Anche il sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna ha voluto esprimere la sua indignazione per quanto accaduto: “L’omicidio avvenuto questa notte a Colleferro ci lascia senza parole. L’atto gravissimo e le modalità, che se fossero confermate sarebbero inimmaginabili per il nostro territorio, ci sconvolgono e ci riempiono di dolore e rabbia. Sono personalmente in contatto con le forze dell’ordine per avere delle informazioni maggiori”.
E proprio alle forze dell’ordine, in questo momento di dolore e sconforto, è affidato il compito di fare luce sull’accaduto e fare in modo che i colpevoli vengano individuati e perseguiti.
About Post Author
Leggi le altre notizie
-
Verona: 16enne stordita col taser dall’ex fidanzato e violentata davanti agli amici di lui
-
Il papà di Turetta: “É come un bambino, gli è saltato l’embolo”. E lo psicologo Crepet lo invita a lasciare l’Italia: “Lo faccia per il suo secondo figlio”
-
Porto Recanati: muore nel sonno e il collega è colto da un fatale di crepacuore
-
La circolare dei carabinieri a comandi e stazioni: “Subito massima attenzione quando si segnalano violenze”
-
Filippo Turetta, la protesta nel carcere di Verona. Permessi e privilegi: “Lui è un detenuto vip?”