Pubblicato il 2 Agosto, 2023
“L’indennità che ciascun deputato percepisce ogni mese dalla Camera è di 4.718 euro al mese. Si tratta certamente di una buona indennità, ma non è certamente uno stipendio d’oro”.
Così Piero Fassino.
Le sue parole e il suo gesto hanno subito scatenato polemiche, soprattutto in giorni in cui al centro dell’attenzione degli italiani c’è il tema del reddito di cittadinanza per migliaia di persone.
Il deputato del Pd si è presentato in Aula sventolando il cedolino dello stipendio da parlamentare poco prima di votare il Bilancio interno della Camera.
L’ex segretario dei Ds, con una lunga carriera nel Pci, nel corso del dibattito aveva anche dichiarato il suo no all’odg di Fratelli d’Italia e del M5s sullo stop ai vitalizi parlando di “demagogia e populismo”.
Fassino, che è anche ex sindaco di Torino, ha attaccato a testa bassa: “Un luogo comune è che i parlamentari godano di stipendi d’oro, qui ho il cedolino di luglio 2023, è uguale per tutti. Risulta che l’indennità lorda è di 10.435 euro, da cui giustamente vengono defalcati l’Irpef, l’assistenza sanitaria, la previdenza dei deputati che è di 1000 euro, le addizionali regionali e comunali”.
“Fatti questi giusti prelievi, l’indenità netta dei deputati è di 4.718 euro al mese. Va bene? Sì – ha aggiunto – L’unica cosa che chiedo è che quando sento dire che i deputati godono di stipendi d’oro dico non è vero, perché 4.718 euro al mese sono una buona indennità ma non sono uno stipendio d’oro”.
E’ l’unico deputato a non aver votato a favore del bilancio della Camera essendosi astenuto.
FASSINO MOSTRA CEDOLINO IN AULA: STIPENDI D’ORO? LUOGO COMUNE.
“L’INDENNITÀ LORDA È 10.435 EURO, QUELLA NETTA 4.718 EURO” pic.twitter.com/0JKHPAmLHD
— drb (@dottorbarbieri) August 2, 2023
Fassino ha parlato dell’indennità, ma i parlamentari ricevono anche altre somme a vario titolo che li aiutano a rendere più agevole il loro impegno istituzionale.
A loro viene riconosciuta una diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma.
L’importo della diaria è attualmente pari a 3.503,11 euro mensili.
A tale importo sono applicate ritenute in caso di assenza dai lavori parlamentari.
A ciascun deputato, inoltre, è riconosciuto il rimborso delle spese per l’esercizio del mandato.
Tale rimborso ammonta a 3.690 euro mensili ed è corrisposto per metà in via forfetaria e per la restante parte a fronte di specifiche categorie di spese che devono essere attestate con dichiarazione quadrimestrale.
E poi ci sono agevolazioni per i trasporti (è garantita la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale) e per le bollette telefoniche.
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