« Torna indietro

Pil italiano: il caso di una nuova ondata di pandemia

Pil italiano: il caso di una nuova ondata di pandemia

Pubblicato il 11 Giugno, 2020

Pil italiano: il Prodotto interno lordo dell’Italia dovrebbe crollare del 14% nel 2020, prima di risalire del 5,3% nel 2021, nel caso in cui ci dovesse essere una seconda ondata di Coronavirus. Ma è possibile che si riesca a scongiurare il ritorno di quel nemico, che non abbiamo mai visto. In tal caso, il Pil dovrebbe calare dell’11,3% nel 2020 e risalire del 7,7% nel 2021: lo si evince da una scheda relativa alle Prospettive economiche dell’Ocse, dedicata all’Italia.

Pil italiano: che cosa può succedere al debito pubblico?

Che cosa avverrà nel caso in cui abbiamo a che fare con una seconda ondata epidemica entro la fine dell’anno? Il debito pubblico dell’Italia passerà dal 134,8% del Pil del 2019, al 169,9% del 2020, per poi riscendere al 165,5% nel 2021. Nel caso in cui la seconda ondata non si dovesse invece verificare il debito pubblico passerà dal 134,2% del 2019 al 158,2% del 2020, per poi riscendere al 152,2% del 2021.
Si legge nel documento Ocse: “Al di là dei rischi di breve termine legati alla crisi pandemica, il principale rischio riguarda la forza e la durata della ripresa.” Che cosa avverrebbe nel caso di una seconda ondata di virus nel 2020? “Il settore del turismo in Italia è particolarmente vulnerabile ad una crisi prolungata dello scenario cosiddetto a ‘doppio impatto’, perché il turismo rischia di indebolirsi a medio termine come anche le piccole imprese del settore, 52.000 solo per quanto riguarda gli alloggi”.

Pil italiano: un grosso passo indietro con la crisi

Che cosa ha provocato la crisi legata al Coronavirus? Essa ha rappresentato “un passo indietro degli sforzi per giungere ad una crescita più forte ed inclusiva. Le misure d’urgenza per far fronte alle ricadute economiche della crisi sono giustificate e si dovrebbero completare e raddoppiare gli sforzi per proseguire un ambizioso programma di riforme strutturali”: ci si esprime in questi termini, come detto, nella scheda Ocse consacrata all’Italia, dell’Economic Outlook. Per l’organismo internazionale con sede in Francia, inoltre, “continuare ad estendere il sostegno nei settori in cui la domanda potrebbe tornare rapidamente può evitare la disoccupazione e accelerare la ripresa“.

Calano vertiginosamente i consumi

“Le stime preliminari del primo trimestre 2020 mostrano che le misure di contenimento della diffusione del Covid hanno prodotto un calo di circa il 4% nella spesa media mensile, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Così l’Istat nel report sui consumi delle famiglie. In particolare, si sottolinea, “la mancata riduzione di offerta e domanda commerciale al dettaglio ha determinato un calo delle spese diverse da quelle per alimentari e abitazione di oltre il 12% rispetto al primo trimestre 2019”.(fonte: Ansa, Televideo)

About Post Author