Pubblicato il 27 Gennaio 2025
Arriva da Agliana, un centro di 18mila abitanti in provincia di Pistoia, una sperimentazione sulla sicurezza stradale: una telecamera di ultima generazione che sarà capace di individuare chi guida parlando allo smartphone o senza cintura di sicurezza.
Si chiama “Mobile Phone and Seat Belt Detection” ed è un prodigio tecnologico che unisce intelligenza artificiale e alta definizione per scovare i trasgressori in tempo reale.
Come funziona
Potrebbe sembrare una semplice telecamera per il controllo del traffico, ma il dispositivo fa molto di più. Il meccanismo ha una lente ad alta risoluzione, cattura le immagini e piccoli video dei veicoli in movimento. Poi, come riporta Libero, il tutto si combina con un sistema di intelligenza artificiale che analizza le posture e i movimenti dell’autista, rilevando comportamenti sospetti: se una mano è sul volante e l’altra all’altezza dell’orecchio, o se la cintura non è allacciata, la telecamera lo scopre. Il sistema, comunque, non è invasivo: non registra conversazioni né controlla contenuti personali. Se il cellulare è utilizzato in modalità bluetooth, ad esempio, la telecamera non segnala nulla. Però, in caso di infrazione, le prove vengono raccolte e trasmesse automaticamente alle autorità, che verificano i casi e inviano le multe.
Fabrizio Baroncelli, vicesindaco di Agliana: “Un investimento per la sicurezza
“Non è uno strumento per fare cassa, ma un investimento per la sicurezza”, ci tiene a precisare Fabrizio Baroncelli, vicesindaco di Agliana. L’uso del cellulare alla guida è causa del 15% degli incidenti stradali in Italia nel 2022, secondo l’Istat. L’efficacia della tecnologia è già stata dimostrata in altri Paesi. In Australia, dove il sistema è attivo dal 2019, gli incidenti sono diminuiti del 20%.
Le polemiche
Infuriano, però, le polemiche sulla nuova tecnologia. A Milano, per esempio, l’introduzione di una tecnologia simile è stata sospesa per le possibili problematiche legate alla privacy. “Potendo inquadrare il conducente, può creare problemi legati alle leggi sulla riservatezza”, ha dichiarato Marco Granelli, assessore alla Mobilità del capoluogo lombardo. I sostenitori del dispositivo di Agliana, però, rendono noto che il dispositivo è progettato per distruggere automaticamente le immagini non rilevanti, riducendo, così. il rischio di abusi.
Presto arriverà anche in altre città
Dopo Agliana, se questo modello si dimostrerà efficace, potrebbe presto essere adottato in altre città italiane.
Immagine di repertorio.