Più di 30mila imprese salentine sono ricorse al ‘Fondo di garanzia per Pmi’

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Sono più di 30mila le imprese salentine che hanno chiesto un prestito al «Fondo di garanzia per le Pmi» negli ultimi due anni, segnati dalla pandemia. È quanto emerge dal nuovo studio condotto dall’Osservatorio economico Aforisma, diretto da Davide Stasi.

A partire dal 17 marzo 2020, giorno di avvio dei provvedimenti che hanno potenziato ed ampliato l’azione della garanzia dello Stato (decreto legge “Cura Italia” e successivo decreto legge “Liquidità”), risultano 30.579 tra aziende e liberi professionisti con partita Iva che sono ricorsi all’ente pubblico, istituito con legge numero 662 del 1996 ed operativo dall’anno 2000.

In particolare, l’anno scorso, le operazioni approvate di garanzia sono state 9.118. Il totale dei finanziamenti accolti è stato di 704.677.929 euro e l’importo garantito di 553.252.649 euro.

Nel 2020, quando l’emergenza sanitaria è stata ancora più acuta, le operazioni sono state ben 21.461. Il totale dei finanziamenti accolti è stato di 1.089.057.761 euro e l’importo garantito di 963.367.509 euro.

In soldoni, parliamo di oltre un miliardo e mezzo di euro, a favore di imprese e liberi professionisti della provincia di Lecce. Da restituire, però.

“Il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese – spiega Davide Stasi, direttore dell’Osservatorio economico – supporta le imprese e i professionisti che hanno difficoltà di accesso al credito bancario perché non dispongono di sufficienti garanzie. La garanzia pubblica, in pratica, sostituisce le costose garanzie normalmente richieste per ottenere un finanziamento. Il decreto legge “Liquidità”, convertito con Legge 40/2020, ne ha profondamente modificato le modalità operative, semplificando le procedure, aumentando le coperture ed ampliando la platea dei beneficiari. Ai fini dell’ammissibilità alla garanzia – sottolinea il data analyst – non viene effettuata alcuna valutazione del merito di credito del soggetto beneficiario finale da parte del Gestore del fondo. Per le operazioni fino a 30mila euro era prevista l’approvazione automatica da parte del Fondo: i soggetti richiedenti (come banche e confidi) possono erogare i finanziamenti anche prima della delibera della garanzia. Possono essere garantite le imprese di micro, piccole o medie dimensioni (Pmi), iscritte al Registro delle imprese e i professionisti iscritti agli ordini professionali o aderenti ad associazioni professionali iscritte all’apposito elenco del Ministero dello Sviluppo economico. Con il decreto legge “Liquidità” sono state anche ammesse le “small mid cap” (con un numero di dipendenti fino a 499) e, limitatamente ai finanziamenti fino a 30mila euro, le persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni, broker, agenti, subagenti di assicurazione ed enti del Terzo settore”. (CS)

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Dante Sebastio

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