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Playoff Mondiali 2022: le speranze azzurre di raggiungere il Qatar

Pubblicato il 14 Marzo, 2022

Le speranze azzurre di approdare ai Mondiali in Qatar si scontrano con le ambizioni di due nazionali europee diametralmente opposte. La prima, in ordine cronologico, è la Macedonia dell’ex Goran Pandev. Superato il primo ostacolo toccherebbe affrontare il Portogallo di CR7. Doppia vittoria significa partecipare alla prima storica Coppa del Mondo invernale nel deserto del Golfo Persico. Una strada lastricata di insidie quella di Roberto Mancini, alla guida di una squadra in crisi d’identità che non è tra le favorite. Se si vanno a confrontare, infatti, i pareri di esperti e le previsioni di alcuni portali a tema, si potrebbe trovare una risposta su chi vincerá i mondiali 2022. L’undici di Mancini è di nuovo l’outsider del torneo com’è successo in Inghilterra nell’estate 2021. Ma stavolta l’accesso al Mondiale è ostacolato dai playoff qualificazione. Ecco la situazione.

Fronte Italia. Gli azzurri si trovano a vivere il paradosso dell’Europeo appena vinto e dei playoff che potrebbero escluderli dal Mondiale. Dalla sera del Windsor Park, a Belfast, si è materializzata la certezza della potenziale esclusione: è già successo una volta, nel 1958, quando in Irlanda l’Italia fu estromessa dal Mondiale di Svezia. Oggi gli azzurri si trovano a vivere una parziale crisi d’identità. Le speranze di volare in Qatar dipendono principalmente dalla capacità di superare gli attuali punti di debolezza. Nella gara con la Svizzera, Mancini ha dovuto rinunciare a numerosi atleti di ruolo e constatare problemi durante il pressing avversario a causa della compattezza difensiva elveticain fase di possesso. L’Italia è apparsa fragile anche in fase di non possesso, Jorginho è rimasto ingabbiato e la squadra nel complesso ha subìto l’organizzazione e l’energia degli avversari. In Irlanda, gli azzurri si sono scontrati con il classico muro delle squadre anglosassoni di medio-bassa caratura. Enormi le difficoltà nel creare occasioni da rete. Raramente sono riusciti ad allungare gli irlandesi e a creare densità in zona efficace per liberare un uomo con vantaggio di posizione. Gioco prevedibile, poco brillante, monodimensionale. In totale undici tiri in una partita in cui avrebbe dovuto segnare parecchi goal. Adesso le speranze azzurre di raggiungere il Qatar si condensano nell’obbligo di essere più imprevedibili. Le squadre avversarie hanno compreso la tattica di Mancini, le contromisure sono ormai piuttosto efficaci. Tocca leggere la partita, cambiare in corso d’opera, evitare di arrivare ad uno schieramento offensivo predefinito e superare gli schieramenti avversari pensati ad hoc per anestetizzare le nostre trame di gioco. Per evitare un’altra Belfast occorre che il nostro CT abbia immaginato nuovi approcci e nuove idee. E intanto afferma: “É dura: affrontiamo avversari forti”.

Fronte Macedonia. La squadra macedone è la classica mina vagante dei playoff. L’outsider che in questo momento fa paura agli azzurri. Ma sulla carta non regge il confronto. La Macedonia vista quest’estate in Inghilterra ha perso tutte le gare del girone con otto reti al passivo e due marcature all’attivo, ma arriva a giocarsi la partecipazione al Mondiale dopo il secondo posto nel girone alle spalle della Germania e davanti a Romania, Armenia, Islanda e Liechtenstein. Tra i macedoni occhio ad un certo Eljif Elmas, che del campionato italiano ne sa qualcosa.


Fronte Portogallo. La Seleçao das Quinas di Fernando Santos era una delle pretendenti a Euro 2020 ma non è bastato il talento dirompente dell’eterno e indomito CR7, ormai in rottura quasi definitiva con i red devils, al punto che lo United pensa già al dopo Ronaldo con l’idea Richarlison. Dall’altra sponda della città inglese, il City annuncia l’infortunio al tendine del ginocchio di Ruben Dias che resterà lontano dai campi da gioco per 4-6 mesi: off per la Turchia, per l’eventuale gara successiva e per l’intero Mondiale. Il Portogallo si affida ad un impianto di gioco costruito anche su atleti del calibro di Mendes, Cancelo, Bruno Fernandes, João Félix e Diogo Jota. L’accesso ai Mondiali dipende dalle loro prestazioni e da CR7. Ammesso che l’Italia glielo conceda.

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