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Polonia e Ungheria, no al bilancio Ue. Bond anticrisi a rischio

Pubblicato il 17 Novembre, 2020

Niente ok sull’accordo raggiunto da tutti i Paesi sul Bilancio dell’Unione Europea 2021-27. A lasciare di stucco il consesso Ue sono stati Polonia e Ungheria che “hanno espresso la loro opposizione rispetto ad un elemento del pacchetto, ma non sulla sostanza dell’accordo sul Bilancio”. Non c’è l’unanimità necessaria e questo crea delle tensioni in ambito europeo, in primo luogo sull’emissione dei bond anticrisi per un totale di 750 miliardi che così sono bloccati.

Il motivo del pretesto è la “condizionalità dell’uso dei fondi europei legata al rispetto delle regole dello stato di diritto”, fatto che il premier ungherese Orban ha definito “un ricatto politico” e anche i finanziamenti Ue al suo Paese, come alla Polonia, potrebbero essere a rischio. Uno scontro inaspettato e frontale. 

Il ministro per gli Affari Europei tedesco Michael Roth ha chiesto unione commentando il no polacco e ungherese: “I nostri cittadini in tutti gli Stati membri contano sul nostro sostegno. Non ci sono scuse per ulteriori ritardi. Quindi, chiedo a tutti nell’Ue di assumersi le proprie responsabilità: non è tempo di veti, ma di agire rapidamente, in uno spirito di solidarietà. La Covid-19 e le sue conseguenze sociali ed economiche restano in cima all’agenda. Abbiamo appena raggiunto un accordo preliminare con il Parlamento sul pacchetto storico da 750 mld di euro per la ripresa e dobbiamo ora assicurarci che i fondi raggiungano coloro che ne hanno bisogno il più velocemente possibile”.

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