I dati registrati dai traffici del primo semestre di quest’anno sono decisamente positivi e confermano la strategicità della portualità genovese. La crescita di circa il 6% rispetto all’era pre Covid e del 18,2% rispetto allo stesso periodo del 2020 sul traffico container è un’iniezione di ottimismo e fiducia per il futuro, ma anche un chiaro segnale sull’importanza della realizzazione di opere infrastrutturali dell’ultimo miglio e degli investimenti sulle infrastrutture immateriali per le procedure portuali. I volumi su ferro sono aumentati del 58% tra il 2020 e il 2021 e del 23,3% rispetto al 2019: la scommessa dell’intermodalità con una forte cura del ferro deve essere vinta con il completamento del nodo ferroviario di Genova, ultimo miglio del Terzo valico, nei tempi prefissati, anche nell’ottica di un decongestionamento delle autostrade e della viabilità cittadina. La soluzione definitiva al traffico su gomma nel nodo autostradale genovese resta comunque la realizzazione della Gronda che deve ritornare con forza al centro del dibattito sulle infrastrutture a livello nazionale. Lo dichiara l’assessore allo Sviluppo economico portuale e logistico Francesco Maresca.
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