Prodotti e territori marchigiani sono un racconto. Come ai tempi di Leopardi

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“​Carissimo signor padre…​ ​il dono che ella mi manda mi sarà carissimo, e mi servirà per farmi onore con questi miei amici, presso i quali trovo che l’olio e i fichi della Marca sono già famosi, come anche i nostri formaggi, che qui si stimano più del parmigiano, il quale non ardisce comparire in una tavola signorile​: ​​bensì vi comparisce una forma di formaggio della Marca, quando se ne può avere, che è cosa rara…​”.​
Lo sapevano anche gli amici bolognesi di Leopardi quanto fossero già all’epoca eccellenti i nostri prodotti. Sempre l’ha scritto e riscritto Giacomo, fine bongustaio, esteta, figlio di questa terra e del piacere.

Ma in pochi hanno saputo promuovere queste squisitezze marchigiane, che vengono prodotte nel raggio di poco più di cinquanta chilometri. E’ per questo che diciamo encomiabile ciò che ha fatto Vere Italie, il moderno ristorante sine-qua-non incastonato come una gemma nel vetusto centro storico di Macerata, dove sembra che da un momento all’altro dall’angolo sbuchi una carrozza (magari la stessa del nostro Giacomino).
Sì, perchè poco è cambiato da allora: le eccellenze sono prodotte come una volta, formaggi come quelli di Fontegranne, i salumi di Re Norcino compresi gli imperdibili ciauscoli, le conserve dai sapori antichi di Sigi.

Bastava raccontarle, e la giornalista Erika Mariniello, in collaborazione appunto con Vere Italie e con l’esperta gastronoma Georgia Andreozzi, ha provveduto a farlo nella maniera migliore.

Piccoli viaggi all’interno del “chilometro zero” della qualità (grazie anche alla fotografia e ai video di Federico Minelli, consulente della comunicazione e partner del progetto) per parlare schiettamente con i produttori, ma anche per capire il territorio. Non si capisce la cucina della nostra splendida Italia se non conosciamo le bellezze paesaggistiche e artistiche, è il messaggio.

E così quattro clips al mese raccontano storie mettendo insieme professionalità e media: youtube e facebook certo, ma anche Il Resto del Carlino, per approfondire sulla carta stampata. Un vero e proprio circuito media al servizio della tradizione.
Questo format creato dalla Mariniello, dal proprietario del bel ristorante, Stefano Parcaroli, e da Federico Minelli (hanno creato la Com On, società di consulenza e comunicazione in ambito turistico e territoriale) non soddisfa solo aspettative di piacere (la degustazione finale, che del viaggio è l’ultima parte, sempre al Vere Italie), ma vuole anche “proporre” Macerata, rimasta un po’ sonnolenta come ai tempi di Leopardi, come riferimento dei territori e centro pulsante di sapere (enogastronomico, in questo caso).

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Redazione Civitanova

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