« Torna indietro

I dati della Confesercenti

Lavoro, i dati della Confesercenti

Profondo rosso, il grido d’allarme della Confesercenti: rischiano 47.000 aziende e 140.000 lavoratori

Pubblicato il 2 Luglio, 2020

Profondo rosso, in Campania si rischia il tracollo. Le aziende sono al collasso. E non si vedono all’orizzonte strategie per il post Covid19. È questo il quadro drammatico che esce fuori dallo studio del primo semestre del 2020 della Confesercenti Campania. I numeri su tutto. 28 miliardi di perdita, 47.000 aziende destinate a chiudere con 140.000 posti di lavoro persi. E va detto che in Campania 20.000 aziende non hanno ancora riaperto dopo il lockedown. Uno scenario allucinante che non lascia spazio ad altre interpretazione. Manca proprio la domanda e il settore è in ginocchio. Fare presto, per evitare un altro tsunami economico. Il presidente della Confesercenti Campania, Vincenzo Schiavo non ha dubbi: «L’Economia campana è in crisi profonda»

L’analisi della Confesercenti, i primi 6 mesi del 2020

Dopo 45 giorni dalla riapertura delle attività, la Confesercenti Campania diffonde i dati di uno studio sul primo semestre 2020. Un’analisi spietata che mette in luce la crisi profonda dell’economia del territorio. 

«Sono quasi 28 i miliardi di euro di perdite per le imprese campane nei primi sei mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2019, sottolinea Vincenzo Schiavo, presidente Confesercenti Campania, una cifra negativa enorme maturata per la totalità nel corso degli ultimi 4 mesi, ovvero nel periodo del lockdown e in questo primo mese e mezzo di riapertura. La nostra economia è in ginocchio».

Confesercenti, persi 28 miliardi rispetto al 2019

I dati del libro bianco della Confesercenti sono chiari: nel primo semestre del 2020 le imprese campane hanno fatturato 27.8 miliardi di euro in meno rispetto ai primi 6 mesi del 2019, con una parabola discendente spietata. Nei mesi di marzo e aprile persi 15,5 miliardi di euro a cui si aggiungono i 12,3 miliardi dei mesi di maggio e giugno. Hanno tenuto solo i primi due mesi dell’anno. Un aumento delle perdite che è sceso, da quando le aziende hanno potuto riaprire, dal 96% solo al 75%. 

Spiega Vincenzo Schiavo, «Confesercenti Campania lancia il grido d’allarme, perché di questo passo oltre 47.000 imprese chiuderanno i battenti a settembre, lasciando a casa più di 140.000 lavoratori. Ricordo che in Campania oltre 20mila imprese non hanno ancora riaperto dopo il lockdown. E se questo sarà l’andamento dell’economia anche a luglio e ad agosto, la Campania dovrà affrontare un ulteriore tsunami economico. Il momento è molto grave. Manca la domanda, gli esercenti sono al collasso». 

Appello al Governo, “Urgente un intervento forte e chiaro»

Anche per questo è fondamentale il ruolo del Governo, sopratutto i tempi. Serve una manovra straordinaria. Il presidente della Confesercenti Campania insiste, «Le imprese campane hanno bisogno che lo Stato faccia un intervento serio e netto: Confesercenti Campania chiede che si abbassi, e in alcuni casi si annulli del tutto, le tasse fino a fine anno e che si azzeri l’IVA per tutto il 2020. Le nostre attività commerciali e i consumatori hanno bisogno di tempo per riprendersi. Bisogna intervenire subito. Il taglio significativo delle tasse – aggiunge e conclude Vincenzo Schiavo – è una misura necessaria per consentire alle aziende campane di sopravvivere a questa crisi post Covid. Proponiamo, infine, un piano triennale finalizzato all’abbassamento al 35% della pressione fiscale. Sarebbe positivo anche perché in questo modo tutti pagherebbero le tasse».

About Post Author