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saracinesche abbassate

saracinesche abbassate

Arriva la protesta dei negozianti, martedì saracinesche chiuse dalle 18

Pubblicato il 30 Ottobre, 2020

Saracinesche chiuse dalle 18, arriva la protesta dei negozianti. Ecco la nuova forma di rivendicazione ideata dai commercianti per protestare contro il governo e contro le decisioni adottate nell’ultimo Dpcm. Una protesta simbolica che prova a sensibilizzare cittadini ed opinione pubblica sulla situazione alquanto complicata che si sta vivendo e che si vivrà ancor di più in futuro. Le associazioni di categoria della provincia di Lecce Confcommercio, Confindustria, Confesercenti, Confartigianato, CNA, Confagricoltura, Coldiretti, CIA, CLAAI, Fai, Casartigiani, LAICA, Federaziende e Confapi organizzano per martedì prossimo, 3 novembre una serrata dalle ore 18 in tutti i comuni della provincia di Lecce. Le associazioni di categoria invitano tutti gli imprenditori, senza alcuna distinzione di categoria merceologica o settore di attività a spegnere simbolicamente tutte le proprie luci (insegne, vetrine ed illuminazione interna) e ad abbassare le proprie saracinesche. Apposite riprese video delle principali vie commerciali testimonieranno le difficoltà e il clima di sofferenza in cui versa il mondo dell’impresa e la protesta dei negozianti.

Protesta dei negozianti, le parole delle associazioni

La protesta dei negozianti è solo un’altra delle tante manifestazioni che si sono susseguite in questi giorni difficili per l’economia italiana. Le associazioni che l’hanno organizzata, commentano così quello che avverrà martedì prossimo: “Oggi ci troviamo nel pieno della seconda ondata che, sebbene largamente attesa e annunciata, sembra stia trovando impreparato il sistema paese. Oggi questa impreparazione sembra venga scaricata solo su alcune categorie di operatori come ristoranti, bar, pubblici esercizi in genere, palestre e centri sportivi. Gli stessi che hanno sostenuto grandi investimenti negli ultimi mesi per adeguarsi alle normative, applicare i protocolli, rispettare il distanziamento sociale. Misure che nel momento attuale hanno il paradosso di essere inutilmente penalizzanti per alcune categorie di operatori e di non essere realmente efficaci per il contenimento della pandemia in questa fase – scrivono le associazioni sulla protesta dei negozianti in questo contesto generale, ma con lo sguardo ben piantato sulle peculiarità del territorio salentino, già provato dal primo lockdown pur essendo stato solo marginalmente interessato dall’emergenza sanitaria, oggi il sistema associativo vuole dare un messaggio di unità e solidarietà, oltre ogni confine settoriale. Una protesta simbolica e silenziosa che però vuole mandare, dal Salento, due richieste  irrinunciabili in questa fase: ristori adeguati in tempi certi e territorialità degli interventi. Non saranno più sostenibili provvedimenti inefficaci, meccanismi farraginosi di istruttoria, tempi biblici di erogazione”.

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