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Putin

Putin dichiara guerra a chi interferirà: “Prese decisioni per risposta fulminea”

Pubblicato il 27 Aprile, 2022

“Chi vuole interferire nella situazione in Ucraina creando una minaccia strategica, subirà una risposta fulminea”.

Il monito è arrivato dal presidente russo, Vladimir Putin, che ha parlato davanti ai parlamentari. “Tutte le decisioni sui colpi fulminei che la Russia infliggerà in caso di minaccia alla sua sicurezza strategica sono state prese”, ha aggiunto il presidente russo così come riporta l’agenzia governativa Ria Novosti, che su Telegram ha pure pubblicato l’aggressivo video fatto pubblicare dal presidente russo.

Insomma, non lo utilizza ancora il termine, ma è una dichiarazione di guerra a chi reputerà pericoloso per la Russia.

“Secondo Putin – scrive Ria Novosti – soldati e ufficiali russi hanno evitato un pericolo reale che incombeva già sulla nostra patria e impedito un conflitto su larga scala che si sarebbe svolto sul nostro territorio, ma secondo gli scenari di qualcun altro. Putin ha notato che i paesi ostili facevano affidamento sulla russofobia e sui neonazisti e hanno costantemente trasformato lo stato vicino in anti-russo. Allo stesso tempo, l’Occidente ha trasformato il popolo ucraino in materiale di consumo, ma la consapevolezza di ciò sta già arrivando alla maggioranza della popolazione”.

“Quando la Russia ha reagito favorevolmente, in modo amichevole, camerata e fraterno alla creazione di uno stato ucraino indipendente, ovviamente, è partita dal fatto che sarebbe stato uno stato amico, che saremmo andati oltre insieme, rafforzando e sviluppando l’un l’altro, “creando le condizioni più competitive per il nostro sviluppo. Sì, nelle nuove condizioni storiche, ma, ovviamente, nessuno si aspettava la creazione di “anti-Russia” nei territori storici russi, e non possiamo permetterlo”, ha spiegato il leader russo.

“L’altro ieri, al consiglio della Procura generale, ho parlato della necessità di costituire una base probatoria dettagliata e inconfutabile per tutti i crimini efferati, le violazioni del diritto internazionale umanitario da parte di neonazisti, mercenari stranieri, e ci sono altri e molti di loro in Ucraina. Ancora una volta, ancora una volta, diverse persone distrutte, molte sono state detenute. Presto il ministero della Difesa le presenterà al pubblico”, ha annunciato, inoltre, Putin.

Tra i Paesi ostili per Putin c’è anche l’Italia, che ha sostenuto e sostiene le sanzioni – come ha sottolineato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – e che si è schierata dal primo giorno al fianco di Kiev. Proprio in queste ore il presidente ucraino Zelensky e il presidente del Consiglio Mario Draghi, hanno avuto un’altra conversazione telefonica. Zelensky ha ringraziato i premier per il coinvolgimento dell’Italia nelle indagini sui presunti crimini contro l’umanità commessi dalla Russia. “Apprezziamo –  ha scritto Zelensky su Twitter – anche il sostegno per rafforzare le sanzioni contro l’aggressore” e la decisione di Roma “di osare rifugio a oltre 100 mila ucraini costretti a fuggire dal loro case”. 

Draghi poi il 10 maggio volerà negli Usa per un incontro col presidente Biden. “Una visita – ha spiegato la portavoce Jennifer Psaki – tesa a riaffermare i profondi legami di amicizia e partnership fra Stati Uniti e Italia”. Al centro dei colloqui “il coordinamento con gli Alleati sulle misure a sostegno del popolo ucraino e di contrasto all’aggressione ingiustificata della Russia” e il nodo della sicurezza energetica, oltre al tema del rilancio dell’economia. 

Putin nell’intervento ai suoi ha voluto ancora una volta dare l’immagine di un Paese forte, che non risulta intaccato nè dal prolungarsi delle operazioni militari nè dalla risposta dell’Occidente. 

Mentre l’Unione europea continua a lavorare su un nuovo pacchetto di sanzioni che stavolta dovrebbe riguardare anche lo stop, probabilmente graduale, alle importazioni di petrolio dalla Russia, lo “zar” è tornato a ridimensionare l’allarme lanciato dalla Banca centrale russa quanto al pezo delle sanzioni decise dagli altri Paesi. “I piani di strangolare economicamente la Russia sono fallit – ha detto Putin –  L’iimpatto economico delle sanzioni occidentali contro la Russia non è stato così forte per il momento. In Occidente hanno anche intrapreso massicci preparativi per una guerra economica contro la Russia. Passo dopo passo, usando ogni sorta di pretesto”. Il capo del Cremlino ha parlato di “restrizioni esterne rudi, spesso goffe” della “distruzione di tutti i diritti e accordi civili” e di “tentativi di isolarci con una maggiore libertà di impresa e una protezione affidabile di imprenditori e investitori. Il nostro sistema bancario, la nostra valuta, il settore dei trasporti e l’intera economia hanno resistito alle sanzioni”.

Poco prima che Putin prendesse la parola, da Washington il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price ha ribadito che da parte di Mosca non vi c’è “alcun segnale sincero di voler dialogare per una soluzione del conflitto in Ucraina”. Nonostante l’alta tensione tra Washington e Mosca arriva però la notizia di un scambio prigionieri atteso da tantissimo tempo: quello tra l’ex marine americano Trevor Reed e l’ex aviatore russo Konstantin Yaroshenko. “Nei negoziati per il rilascio di Trevor abbiamo preso decisioni difficili”, ha commentato il presidente americano Joe Biden.

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