Le vendite dei tour all’estero in Russia sono scese dopo che il presidente Vladimir Putin ha annunciato il riconoscimento delle Repubbliche separatiste del Donbass. “La tensione al confine non può che influenzare l’umore dei turisti – rivela Irina Tyurina, portavoce dell’Unione russa dei tour operator – Negli ultimi giorni il volume delle prenotazioni è diminuito del 20-25% e il calo si verifica sia nel sud della Russia che a San Pietroburgo e Mosca. I turisti hanno paura di viaggiare all’estero, hanno paura che la Turchia possa chiudere le frontiere, perché non è del tutto chiara la posizione delle autorità turche su questo tema”.
Nella situazione attuale, sta diventando sempre più difficile fare delle previsioni, ma l’industria russa del turismo spera che il calo delle vendite sia temporaneo.
“Tra due o tre giorni, i turisti si adatteranno alla situazione, come è successo più di una volta. A meno che, ovviamente, non ci sia un’escalation”, ha spiegato Tyurina.
In caso di aggravamento della situazione, i rappresentanti dell’industria del turismo non escludono l’emergere di nuovi ostacoli per il viaggio dei turisti russi: difficoltà nell’ottenimento dei visti europei, problemi con i sistemi di pagamento internazionali, indebolimento del rublo e, di conseguenza, l’aumento del prezzo dei tour.
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