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Putin

Putin ordina al suo fedelissimo di uccidere Zelensky

Pubblicato il 21 Aprile, 2022

Vladimir Putin odia Volodymyr Zelensky. Sarebbe lui da sempre il principale obiettivo del leader russo, che ha dato ordine ad uno sei uomini più fedeli di ucciderlo.

Lo ha ribadito a lui, al dittatore ceceno, Ramzan Kadyrov.

La guerra in Ucraina sembra passare in secondo piano per il presidente russo, che ha sempre voluto comunque sbarazzarsi del leader ucraino. E mentre l’esercito russo tentava di prendere Kiev, con l’intento di catturare Zelensky, e deporlo, lo zar aveva già dato ordine di eliminarlo. Ci sono stati almeno 4 tentativi di uccidere il capo di Kiev, e tutti, sia che fossero dei ceceni di Kadyrov o dei mercenari neonazisti del gruppo “Wagner”, sono falliti.

Ma dopo che anche il Servizio di sicurezza federale russo ha fallito a Uzhgorod, nella Transcarpazia, al confine tra Slovacchia e Ungheria, e lo zar ha rimosso 150 agenti dell’Fsb, accusati di non aver fornito le giuste informazioni sulle difese ucraine prima dell’operazione speciale, e forse anche per quella incredibile informazione passata al nemico, Putin è tornato a chiedere la testa di Zelensky al suo fedelissimo leader ceceno. 

Secondo il segretario del Consiglio nazionale di Sicurezza e difesa ucraino Oleksiy Danilov, Kadyrov ha ricevuto l’ordine di assassinare il presidente ucraino il 3 febbraio durante un incontro con il presidente russo. Dall’agenzia Ukrinform si apprende che il piano per eliminare il presidente ucraino sarebbe stato concordato in quella riunione. Kadyrov in persona avrebbe garantito a Putin l’intervento della propria unità speciale cecena dei terribili “Kadyrovtsy”.

Kadyrov nei giorni scorsi aveva anche risposto al presidente ucraino Zelensky, che aveva annunciato di essere pronto a combattere dieci anni per difendere l’integrità del suo Paese. ”Ho letto che Zelensky ha annunciato la sua disponibilità a combattere per altri dieci anni. Suvvia, non abbiamo tutto questo tempo. E’ stupido? Finiremo uno di questi giorni”, aveva minacciato il leader ceceno.

Kadyrov, che governa la Cecenia come un dittatore e su cui pendono accuse internazionali di crimini di guerra, omicidi e torture, aveva fin dall’inizio criticato l’avanzata russa, troppo lenta perché si prestava troppa attenzione ai civili, chiedendo a Putin di “chiudere gli occhi di fronte a tutto e consentirci di farla finita in un paio di giorni”. Non è un caso che da quando le sue truppe sono state schierate a supporto all’esercito russo a nord di Kiev,  si sia iniziato a parlare di massacri. Il resto del suo esercito sanguinario è a sud est, e sta contribuendo alla caduta di Mariupol. Kadyrov inoltre prima della guerra, alle truppe schierate nella piazza principale di Grozny, avrebbe offerto una taglia sui ‘”nazisti ucraini” del battaglione Azov ucraino, che difende la città portuale e con cui  i suoi ceceni si erano già scontrati nel 2014, di 500.000 dollari “per la testa di ciascuno degli ufficiali”.

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