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Qatar

Qatar, le tre inquietanti morti di giornalisti durante i Mondiali: mistero sulle cause dei decessi

Pubblicato il 13 Dicembre 2022

“Sono gay. Grant aveva indossato la maglietta per me. Era in piena salute. Non ci credo che sia morto. Credo sia stato ucciso”.

Così Eric Wahl.

Il fratello del giornalista Grant Whal aveva detto in un video pubblicato sui social network e che aveva subito fatto il giro del mondo, che Grant aveva ricevuto minacce di morte e ha suggerito che fosse stato assassinato. Poi ha corretto quella prima frase, dettata dalla disperazione e dal dolore.

La tragica notizia del terzo giornalista morto ai Mondiali di Qatar, Roger Pearce, direttore tecnico di Itv Sport, che in realtà cronologicamente parlando è morto per primo, il 21 novembre, dopo il noto giornalista americano, colpito da un malore il 9 dicembre durante Argentina-Olanda, e prima del decesso di Khalid bin Saif Al Misslam, fotoreporter del canale qatariota Al Kass Tv il cui funerale si è celebrato il 10 dicembre, ha contribuito a diffondere una certa inquietudine, qualcuno ha ipotizzato virus diffusi in Qatar, ma al momento non c’è nessuna evidenza scientitica di questo. In realtà gli eventi sembrano, per quanto tragici, del tutto scollegati.

Roger Pearce, ingegnere, aveva 65 anni e sarebbe dovuto andare in pensione tra cinque settimane. La sua morte era stata annunciata in tv poco prima di Galles-Usa.

“Abbiamo una notizia molto triste da darvi da qui in Qatar – aveva detto il presentatore Mark Pougatch – Il nostro direttore tecnico, Roger Pearce, che era qui per la sua ottava Coppa del Mondo, è purtroppo scomparso. Roger era una figura molto rispettata nel settore del broadcasting, per ITV è stato determinante nella pianificazione logistica e nella copertura della Coppa del Mondo di rugby, della Coppa del Mondo di calcio e dei Campionati europei. Ha sempre avuto un sorriso sul suo volto e ci ha lasciato così”.

Le cause della morte non si conoscono.

Si parla di decesso improvviso, ma non sono stati forniti dettagli, ricostruisce il Corriere.

Questo primo decesso era passato sotto in silenzio, nella comunità dei circa 12.000 giornalisti accreditati qui in Qatar da tutto il mondo, adesso è tornato fuori con prepotenza perché c’è chi sta unendo i puntini per trovare un improbabile schema.

La prima morte è stata quella che ha fatto più rumore.

Perché Grant Whal, che aveva 48 anni, in Qatar era diventato noto per aver cercato di entrare allo stadio Ahmed Bin Ali prima di Usa-Galles con un arcobaleno sulla maglietta: “Volevano farmela togliere – raccontò – ma mi sono rifiutato. Dopo quaranta minuti di trattative un addetto Fifa mi ha fatto entrare”.

La sua salma è stata rimpatriata ieri, lunedì, negli Usa e sarà sottoposta su richiesta della famiglia ad autopsia a New York: dopo si avrà qualche certezza in più.

La Fifa ha diffuso una nota di condoglianze, ricordando il recente premio conferito assieme all’associazione internazionale dei giornalisti a Wahl per aver seguito otto coppe del mondo: “Il suo amore per il calcio era immenso”.

Sulla morte di Grant si sa di più, perché lui stesso aveva documentato nel suo diario web il suo malessere dei giorni precedenti. Tosse, febbre, probabilmente una bronchite, e poi un male al petto, forse sottovalutato.

Aveva scritto di essere stato nell’infermeria del media center di Doha per farsi visitare: “Non ho il Covid (mi faccio tamponi regolari), ma mi hanno detto che probabilmente ho una bronchite”.

Infine quel malore “sofferto all’inizio dei supplementari” così come ha spiegato il suo agente, l’intervento allo stadio, senza defibrillatore (ma pare che nel suo caso non avrebbe fatto la differenza), e il decesso durante il trasporto in ospedale.

Freelence di successo, firma di riferimento per il soccer made in Usa, Wahl era il giornalista che nel 2002 su Sports Illustrated lanciò il fenomeno LeBron James con la copertina “The Chosen One” il prescelto. Tanto che lo stesso LeBron, ha rivolto le condoglianze alla famiglia.

Di Khalid bin Saif Al Misslam, 43 anni, fotoreporter per Kass Tv, si è saputo a funerale già avvenuto, quando sui giornali del Golfo è stata diffusa brevemente la notizia della morte.

“Al-Misslam è morto improvvisamente – ha scritto il portale di Doha Gulf Time – Piangiamo la morte del nostro fotografo e inviamo le più sentite condoglianze alla sua famiglia”, il messaggio di cordoglio su Twitter di Kass Tv che in una trasmissione ha confermato il decesso.