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Qualità dell’aria dopo l’incendio dell’ex Freddindustria ad Aprilia: i risultati definitivi comunicati da Arpa Lazio

I tecnici della regione hanno piazzato delle centraline per monitorare la qualità dell’aria nella zona di Aprilia. I risultati sono stati soddisfacenti

Pubblicato il 9 Febbraio, 2023

Conclusa, con la pubblicazione dei risultati, l’indagine condotta da Arpa Lazio sulla qualità dell’ambiente nella zona di Aprilia, dopo il devastante incendio che divampato in via Enna il 1 febbraio scorso che ha distrutto quattro capannoni dell’ex Freddindustria.

I risultati definitivi delle analisi condotte sostanzialmente escludono pericoli per la salute della popolazione per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria.

La concentrazione di diossine rilevate dalle centraline risulta inferiore al limite di riferimento individuato dall’Oms: il dato è pari a 0.03 pg/3 rispetto a un limite fissato compreso tra 0.1 e 0.3 pg/m3.

Una misurazione è stata effettuata anche sugli Idrocarburi Policiclici Aromatici (Ipa). Tra quelli normalmente rilevabili il benzo(a)pirene, è l’unico composto per il quale si prevede un valore limite pari a 1 ng/m3 come concentrazione media annua, mentre il valore del campione analizzato ad Aprilia risulta inferiore al valore limite annuale previsto dalla normativa e pari a <0.1 ng/m3.

Per quanto riguarda infine i Pcb il valore rilevato dalla centralina è pari a 70 pg/m3. In questo caso non esistono limiti normativi o valori di riferimento. Ma a titolo informativo l’Arpa segnala che, in base all’esperienza maturata in occasione di altri incendi rilevanti avvenuti negli ultimi anni sul territorio regionale (come la Eco X di Pomezia nel 2017, il Tmb Salario di Roma nel 2018, la Loas di Aprilia nel 2020), i valori di Pcb misurati possono rientrare in un range molto ampio, che oscilla da meno di 200 a oltre 2000 pg/m.

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