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Quanti conoscono il nome dell’oggetto nella foto? A cosa serviva?

Ci sono oggetti che raccontano la storia: questo è il caso del nettascarpe, il piccolo zerbino in ferro davanti alle abitazioni.

Pubblicato il 28 Dicembre, 2021

Ci sono oggetti che raccontano la storia: questo è il caso del nettascarpe, il piccolo zerbino in ferro davanti alle abitazioni.

Ci sono simboli del passato ancora oggi presenti, a volte li riconosciamo, a volte non sappiamo bene quale sia il loro significato, eppure li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Questo è il caso di un oggetto che tutti abbiamo visto, soprattutto per le strade del centro storico ma non solo: il nettascarpe.

Sicuramente i più giovani si chiederanno cosa sia, mentre un tempo tutti conoscevano la sua funzione. L’oggetto dal sapore antico era utilizzato come zerbino, come stuoino per pulire le suole delle scarpe prima di entrare in una casa.

Probabilmente vi sarà capitato anche di inciampare sul nettascarpe e questo è uno dei motivi per cui lo ricordate maggiormente.

Il nettascarpe è il simbolo di un passato non troppo lontano, è possibile notarlo in alcune città siciliane e non solo. Un giorno probabilmente anche le cabine telefoniche – quelle che ancora non sono state rimosse – saranno considerate simbolo di un passato recente.

Ma cos’è il nettascarpe?

Si tratta di un oggetto in ferro incastonato nei marciapiedi vicino all’ingresso dei palazzi o fissato alle pareti degli edifici. I più giovani probabilmente lo avranno scambiato per un ornamento, ma invece aveva una funzione ben precisa.

L’oggetto veniva chiamato ”nettascarpe” o ”gratta scarponi”, era in ferro o in ghisa e solitamente aveva una forma a ”U”, con una lama centrale che serviva per pulire la suola delle scarpe. I primi nettascarpe apparvero probabilmente alla fine del 1700, soprattutto davanti ai palazzi storici e alle ville.

Lo zerbino si trovava sia nei centri storici in città, ma anche davanti alle case dei contadini. Un tempo le strade non erano asfaltate ed era opportuno pulire bene le suole per evitare di sporcare le abitazioni di fango e terriccio. E ricordiamo anche che le strade erano attraversate dalle carrozze, a volte non era difficile calpestare lo sterco dei cavalli, dunque il nettascarpe diventava davvero necessario.

La forma del nettascarpe non era sempre uguale, quello classico aveva una lama al centro, ma ce n’erano alcuni dalle forme più elaborate, ornamentali, raffinate, spesso in prossimità dei palazzi nobiliari. Insomma, la forma variava anche in base al prestigio dell’edificio, dal semplice rettangolo ai motivi più decorati.

Fino agli anni ’60 del ‘900 era ancora molto diffuso, ma poi venne messo da parte.

Ci sono oggetti che raccontano la storia, con grande semplicità, come quel ventaglio che non poteva mancare nelle case dei nonni, il ”muscaloru”, e come il piccolo arnese in ferro o in ghisa che spesso vediamo davanti ai palazzi e alle ville e di cui adesso conosciamo bene il nome e la funzione.

Jessica Di Bona

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