Pubblicato il 18 Gennaio, 2022
Giornata sull’altalena per quanto riguarda la candidatura del Cavaliere al Colle. Giostra di emozioni che si sono alternate a distanza di poche ore e di tenore contraddittorio: prima, nel primo pomeriggio, il pessimismo di Sgarbi che voleva un “Berlusconi triste” per il “fallimento dell’Operazione scoiattolo” annunciando – in buona sostanza – la resa del Cavaliere e il tentativo di un’uscita decorosa, poi la dichiarazione, a rincarare la dose, Matteo Salvini che ha parlato di “Piano B”.
In tarda serata, il colpo di scena: da Arcore, Silvio Berlusconi, fa sapere di restare ancora aggrappato alla speranza di poter essere eletto Presidente della Repubblica.
“Non ho deciso, ma sono molto ottimista. Non deluderò chi mi ha dato fiducia”, ha detto Silvio Berlusconi che, secondo le ultime indiscrezioni, sarebbe ancora combattivo, nonostante il suggerimento di desistere di Vittorio Sgarbi che lo ha assistito nella “singolare” campagna elettorale. Proprio oggi, nel primo pomeriggio, il critico d’arte dichiarava che “al momento l’operazione Scoiattolo si è fermata, se fossi in lui cercherei un altro nome”.
Alle varie agenzie di stampa, poi, sono arrivate, diverse dichiarazioni della deputazione Azzurra che hanno raccontato di un Berlusconi intento a riprendere le “consultazioni” con alcuni parlamentari per sondare la loro disponibilità di fronte ad una sua candidatura, oltre ai governatori di regione del suo partito.
Berlusconi non molla: “Non deluderò chi ha fiducia in me”
“Credo che questa pausa – ha spiegato Sgarbi – dipenda dal fatto che Berlusconi stia cercando una via d’uscita onorevole, con un nome che sia gradito a lui, forse Mattarella”. Antonio Tajani, big di Forza Italia, ha dichiarato: “Il centrodestra all’unanimità ha chiesto a Berlusconi di candidarsi e tocca a lui sciogliere la riserva”, mentre i due Matteo, Salvini da una parte, non commenta e tiene in frigorifero un “Piano B” e Renzi, attacca dai microfoni di Mattino Cinque: “La prima mossa tocca al centrodestra ma mi sembra che ci sia troppa nebbia in campo. L’importante è che, al di là delle tattiche, ci sia una personalità che garantisca l’Italia per i 7 anni che verranno”.
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